San Michele Arcangelo scaccia gli angeli ribelli dal paradiso

dipinto, 1769 - 1769

Il dipinto è racchiuso entro una cornice originale centinata in legno stuccato e dorato a modanature concentriche. Raffigura al centro San Michele (cui è dedicata la chiesa) contornato da angeli armati, in atto di abbattere gli angeli ribelli. L'arcangelo è vestito di una corazza e di un gran manto svolazzante di colore rosato; nella mano destra brandisce una spada fiammeggiante, nella sinistra alzata porta uno scudo. Nella parte inferiore del dipinto vi è un groviglio di demoni abbattuti che sprofondano verso le fiamme del fondo; alcuni di essi hanno forma umana, altri rivestono sembianza di mostruose figure animalesche. Un raggio di luce divina, proveniente dall'alto, squarcia le ombre della movimentatissima scena. I colori sono caldi, con deciso dominio dei rossi e dei bruni

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
    legno/ intaglio/ stuccatura/ doratura
  • MISURE Altezza: 123
    Larghezza: 81
  • ATTRIBUZIONI Verani Agostino (notizie 1769-1819)
  • LOCALIZZAZIONE Chieri (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La tela fa parte di una serie di 24 quadri commissionati dalla Confraternita del Gesù in San Michele ad Agostino Verani, come attesta una nota di pagamento in data 22 maggio 1769, tratta dal Libro dei Conti della Confraternita dal 1769 fino a oggi (Archivio della chiesa di San Michele). I quadri, due maggiori a cornice centinata con "La cacciata degli angeli ribelli" e "La circoncisione" e 22 ovali raffiguranti rispettivamente gli Apostoli, gli Evangelisti, i Dottori della Chiesa, Cristo, la Vergine e San Giuseppe, vennero pagati a Verani £. 12 cadauno, per un totale di £. 288, cui vanno aggiunte £. 24 "per regalo dell'opera colaudato". Uno degli ovali non è stato rintracciato: raffigurava San Filippo Apostoli, come si arguisce dal soggetto dei restanti. Sono documentati anche i pagamenti per la fattura e doratura delle cornici (£. 212 in totale), opera del "Sig. Gallina andoratore" e per la costruzione dei telai (£. 4,5) del falegname Barzochino, con tutta probabilità uno dei figli di Bernardo Barzochino, fossanese, artigiano di notevole qualità, attivo a Chieri accanto allo scultore G. A. Riva, morto nel 1747, identificabile forse nel secondogenito di Bernardo, Antonio Barzochino, documentato negli anni successivi per altri e più importanti lavori in San Michele (CASELLE L., Artigiani carignanesi a Chieri: i Riva, in AA.VV., Carignano, appunti per una lettura della città. Note sul'600 e'700, Torino 1979, p.127 e 139; Archivio della chiesa di San Michele, Libro dei Conti dal 1767 fino a oggi e carte sparse). Il ritrovamento archivistico riveste grande importanza per la ricostruzione della personalità dell'artista, poichè in tal modo si è individuato un primo consistente nucleo delle opere di Verani, noto fino a oggi solo tramite fonti scritte. Fino al 1980 unico contributo su Verani era la scheda redatta da Vesme sulla base di ricerche archivistiche, del testo di Rovere su Palazzo Reale e di una delle guide di Paroletti (BAUDI DI VESME A., Schede Vesme. L'arte in Piemonte dal XVI al XVIII secolo, Torino, 1968, vol.III, p.1086; ROVERE C., Descrizione del Palazzo Reale di Torino, Torino 1958, p.47; PAROLETTI M., Turin et ses curiosités, Turin 1819, p.414). Verani fu attivo come decoratore in Palazzo Reale, fra gli artisti senza stipendio fisso, durante il regno di Vittorio Amedeo III (1773 - 1790); non ci è nota l'entità, nè l'ubicazione precisa di tali interventi. Nel 1790 fu Priore della Compagnia di San Luca; nello stesso anno, in collaborazione con G. B. Bagnasacco, restaurò alcuni quadri in casa Duc a Moncalieri. Nel 1794 espose nella Chiesa Metropolitana un quadro, ancora non rintracciato, raffigurante i Santi Martiri Scultori. Nel 1797 collaborò a lavori di restauro nella Cappella di Sant'Anna in San Francesco d'Assisi accanto a Balegno e Comandù, ritoccando e restaurando sei quadri. Nel 1819 Paroletti ne scrive come artista vivente e ne sottolinea l'attività di maestro di pittura per persone d'alto lignaggio. Con la mostra del 1980 sulla "Cultura figurativa e architettonica negli Stati del Re di Sardegna, 1773 - 1861", una scheda di Michela di Macco relativa all'apparato funebre allestito in Duomo nel 1773 per la morte di Carlo Emanuele III, aggiunge un accenno sul ruolo artistico di Verani, già a quella data legato alla Corte; Verani fu autore, accanto a Francesco Rebaudengo, Antoniani, Ignazio Nepote, Carrera e Felice Cervetti, di cartoni ornamentali con battaglie per l'apparato in questione (Cultura figurativa e architettonica negli Stati del Re di Sardegna, 1773 - 1861, catalogo della mostra, Torino 1980, vol.II, pp.801-803). Tali cartoni non ci sono pervenuti, ma possiamo aver un'idea della loro collocazione, forma, funzione e soggetto da tre incisioni di Quarini raffiguranti l'allestimento interno del Duomo. Il soggetto storico di tali cartoni può forse fornirci un'ipotesi di ricerca sullo svolgimento dell'arte di Verani dopo le tele di Chieri. Verani mostra nelle opere di Chieri un gusto alquanto eclettico, orientato negli ovali in senso ancora tardo barocco, con alcune copie da disegni di Piazzetta, divulgati attraverso le incisioni di Marco Pitteri (serie dei 12 Apostoli e dei 4 Evangelisti incisi tra il 1742 e il 1750 in grandi tavole in folio e ripetuti in piccolo formato) e, più in generale, una buona conoscenza della pittura piazzettesca e di un gusto che in Piemonte, tramite Guala e Petrini, aveva fatto conoscere l'opera di G. M. Crespi. I due quadri maggiori attestano un risultato più personale, orientato in direzione del gusto che si andava sviluppando in quegli anni in Piemonte; un gusto non alieno a suggestioni neo - classiche, sulla traccia dei raggiungimenti dei centri artistici allora più importanti, Roma e Parigi, ma ancora legato per molti versi alla cultura dell'età precedente. (Continua al campo "Osservazioni")
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100023834
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1980
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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