recipiente, frammento - bottega padana (secc. XV/ XVI)

recipiente, 1400 - 1599

Frammenti pertinenti a forme aperte, gli impasti sono omogenei, di colore variabile dall'arancio spento all'arancio vivo, con rari inclusi quarzosi e micacei e tracce di ferro. L'ingobbio è bianco, vetrina incolore o leggermente gialla, per lo più sottile, ma lucente e ben conservata. N. 21: parte del fondo e del cavetto di tazza o scodella apoda a fondo piano. Vetrina giallo pallido, densa e lucente, distribuita su ungobbio. La decorazione comprende una stella di cui si conservano solo più tre punte dipinte alternativamente in giallo e verde. N. 24: frammento di tazza o scodella tronco-conica apoda a fondo comncavo, ricoperto internamente di vetrina estremamente lucida e cavillata, di colore giallino-verdastro, La decorazione comprende un nodo di Salomone graffito a linee spezzate e decorato a ramina e ferraccia. N. 31: fondo e parte del cavetto di bacino (?) assai basso ed espanso dotato di piede a disco leggermente concavo. Vetrina spessa e lucente, ma caduta in alcuni punti, di colore verdino pallido su ingobbio. La decorazione consiste in una stella composta da rombi sovrapposti, realizzata a punta molto spessa e completata da rapide pennellate a ramina e ferraccia molto diluita

  • OGGETTO recipiente
  • MATERIA E TECNICA ceramica/ invetriatura/ graffito/ ingobbio/ pittura
  • AMBITO CULTURALE Bottega Padana
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Camillo Leone
  • LOCALIZZAZIONE Casa Alciati
  • INDIRIZZO via Giuseppe Verdi, 30, Vercelli (VC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Stabile angolo N-E di piazza Cavour, cantina, n. 21: unità 69, fase VI; n. 24: unità 33, fase VI; n. 24: unità 14, fase VI; n. 31: unità 34, fase VI. I frammenti sono stati rinvenuti nel corso dello scavo condotta dall'Istituto di Archeologia dell'Università di Torino e diretto dalla Dott.ssa Negro Ponzi Mancini, sul sito della cantina dello stabile al n. 10 di Piazza Cavour di Vercelli. La giacitura, in uno strato di riempimento assai tardo, contenente materiali compresi fra la fine del XV e il XIX secolo, malgrado una netta preponderanza di reperti cinquecenteschi, non autorizza un'attribuzione cronologica precisa. Estremamente ampio il discorso relativo alla ceramica graffita a ramina e ferraccia, essendo ben note le produzioni emiliano-romagnola e veneta. Per quanto riguarda il Piemonte, la data dell'introduzione della tecnica è tuttora assai problematica e dubitiamo che, allo stato attuale degli studi, si possa risalire oltre il XV secolo. I frammenti vercellesi trovano il loro confronto più immediato nei materiali della torre Civica di Pavia (S. NEPOTI, Le ceramiche post-medievali rinvenute negli scavi della Torre Civica di Pavia, in "Archeologia medievale", Firenze 1978, pp. 90-92), la cui datazione su basi stratigrafiche è compresa tra la fine del XV e il XVII secolo. I nostri reperti trovano inoltre confronti in frammenti della discarica di ceramiche tardo e post-medievali rinvenuta a Trino Vercellese (G. DONATO, L. VASCHETTA, Le ceramiche, in Inventario trinese. Fonti e documenti figurativi, catalogo della mostra, Trino 1980, pp. 81-85); in particolar modo, il motivo stellato è confrontabile con il n. 83 di Nepoti ed il diffuso motivo del "nodo di Salomone", realizzato nel nostro caso a linee spezzate e sostituendo il graticcio centrale di tradizione più arcaica una semplice croce, è stato più volte rinvenuto a Trino. Si tratta di decorazioni geometrico-vegetali che hanno indotto alcuni studiosi, compreso lo stesso Nepoti, ad attribuire ad una produzione analoga, a nostro avviso erroneamente, la denominazione di "graffita arcaica padana". Non siamo infatti certi di trovarci di fronte al più antico esempio di ceramica graffita prodotta nella nostra regione (Torino, Istituto di Archeologia, L. VASCHETTI, Problemi di stratigrafia urbana: un saggio nel centro storico di Vercelli, pp. 191-205)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista pubblica/privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100023703
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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