altare maggiore, opera isolata di Colombara Apollonio (ultimo quarto sec. XVIII)

altare maggiore,

Tipologia alla romana. Su due gradini di marmo rosso, con angoli anteriori sagomati, si erge la mensa, sostenuta, lateralmente, da due mensole a voluta, pure in marmi rossi che inquadrano un paliotto policromo con cartiglio centrale mistilineo in marmo giallo di Verona. Una coppia di elementi policromi a doppia voluta regge i due gradini e il tabernacolo architettonico centrale. Esso presenta portella metallica, forse non coeva, centinata, affiancata da due paraste con fusto liscio e capitello corinzio. Al di sopra della portella un cartiglio mistilineo; coronamento a timpano ribassato sormontato da semicatino profilato frontalmente da volute affrontate e foglie di acanto centrali. La fascia del basamento, i piani della mensa e dei gradini e il coronamento del tabernacolo sono in pietra nera

  • OGGETTO altare maggiore
  • MATERIA E TECNICA marmo/ levigatura/ lucidatura/ scultura
  • ATTRIBUZIONI Colombara Apollonio (notizie Seconda Metà Sec. Xviii)
  • LOCALIZZAZIONE Carisio (VC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'ordinato del comune di Carisio del 1779, alla data 18 dicembre, paragrafo due registra: "indi d.o Sigg. Sindaco rappresenta essere necessaria alla Parochiale di questo luogo le seguenti opere, cioè la rifforma dell'Altare maggiore e dello steccato (cfr. scheda n. 0100022076)...e quanto all'altare, essendo anch'esso di bosco, occorrervi l'inconveniente, che i sorci vi si introducono persino nel Sagrosanto Tabernacolo...essendo questa Com.tà in dovere, come avente il Padronato di d.a Chiesa, di ripararla...ed il consiglio...ordina che...le opere...vengano p. una volta tanto fatte con marmi". Il 23 agosto 1831, l'ingeniere Antonio Malinverni presentava al comune una "relazione di accompagnamento al progetto della nuova chiesa" nella quale all'articolo 10, punto 2 è previsto il "trasporto ed adattamento della attuale altar maggiore e balustrata del presbiterio"; il progetto rimase incompiuto e lo stesso Malinverni ne presentò un altro il 14 luglio 1853, redatto sulla falsariga del precedente in cui, all'art. 10, punto 3° era previsto l'adattamento dell'altare maggiore e della balaustra (Archivio Comunale di Carisio, fascicolo Chiesa, pp. non numerate). Non sono stati rinvenuti documenti che precisino la data di esecuzione e il progettista dell'insieme. Delmo Lebole (cfr. D. Lebole, La chiesa biellese nella storia e nell'arte, Biella, 1962, vol. 2, p. 229) sostiene l'attribuzione ad Apollonio Colombara, scultore originario di Ligornetto, presso Lugano, per le evidenti affinità con i complessi altare-balaustra in chiese biellesi, documentati allo scalpellino luganese (Magnonevolo, 1783, Vigliano, 1771, 1774, 1791, Mottalciata S. Vincenzo, 1779-1782), opinione ancora confermata (comunicazione orale, settembre 1779), che pare condivisibile. L'altar maggiore in esame, infatti, rappresenta uno dei numerosi esempi presenti nelle chiese biellesi di complesso altare-balaustra "alla romana" realizzato nel XVIII secolo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100022077
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Regione Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1979
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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