Santi benedettini

dipinto, post 1490 - ante 1499

L'affresco occupa la zona inferiore della parete nord del presbiterio. In basso è dipinta una fascia, simulante un parato o tenda drappeggiata nei colori ocra, antracite e rosso, al di sopra della quale è rappresentata una staccionata in legno naturale. Nel registro superiore sono dipinte otto figure maschili di santi, stanti, alcuni rivolti verso l'osservatore altri intenti a scambiarsi sguardi tra loro. I primi due, da sinistra, portano sul capo la tiara; il secondo regge una croce vescovile. Il terzo indossa cappello e vesti cardinalizie. Il quarto porta una mitria. Il quinto è appena leggibile e porta vesti episcopali. Il sesto, in abito benedettino, con capo tonsurato ed aureolato, tiene in mano il pastorale. Il settimo indossa una veste analoga; ha la mitria sul capo e tiene in mano un libro chiuso. Dell'ottavo, in vesti di benedettino, si intravede il pastorale. Dietro di essi è dipinta una cortina damascata in ocra e rosso ed una fascia decorativa bianca, marrone e azzurro-grigio. Al di sopra è dipinta una finta volta

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Chiesa dei SS. Pietro e Andrea
  • INDIRIZZO Borgata S. Pietro, 4, Novalesa (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Gli affreschi sono stati scoperti sotto uno strato di scialbo nel 1976 e sono stati datati dal prof. Franco Mazzini alla fine del XV secolo, per confronti tra i ritratti dei santi della Novalesa con volti dipinti dal Bergognone, riscontrando, inoltre, un'influenza in direzione della "Ecole du Rhône", cfr. F. Mazzini, Notizie sommarie del ritrovamento di affreschi nell'antica chiesa Abbaziale di Novalesa, in "Nuove scoperte alla Novalesa", Chieri, 1979, pp. 43-44. Si riscontrano, infatti, elementi presenti nella cultura figurativa lombarda della fine del'400/ inzio del'500, per il tipo di ritrattistica non aulica, ma quotidiana che il pittore adotta nella resa dei volti. Il contatto con artisti della "Ecole du Rhône" della fine del Quattrocento è ravvisabile nell'impostazione monumentale delle figure e della resa cartacea delle pieghe delle vesti. L'architettura retrostante alle figure di santi manifesta interessi circa una resa prospettica che si ricollega alle ricerche spaziali effettuate in Italia centrale, mediate, nell'area piemontese-lombarda, dall'opera di Giovanni Martino Spanzotti. Per l'identificazione dei personaggi, il prof. Gasca Queirazza ipotizza si tratti di santi benedettini che, probabilmente, ereno stati rappresentati su entrambe le pareti del presbiterio. L'autore, osservando inoltre che non si è rispettato l'ordine gerarchico di prossimità all'altare nella sequenza dei dignitari ecclesiastici rappresentati (papa-cardinale-vescovi), ipotizza un opposto orientamento dell'abside alle date in esame, cfr. G. Gasca Queirazza, Osservazioni sugli affreschi recentemente messi in luce, in "Nuove scoperte alla Novalesa", Chieri, 1979, pp. 45-46. La rimozione dello scialbo ed il fissaggio del colore sono stati eseguiti da Mario Baiocco del Laboratorio di restauro della Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici del Piemonte nel 1976
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100021234
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Regione Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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