natività di Gesù

dipinto

Al centro della scena è rappresentata la Vergine, seduta, con il bambino in braccio. Indossa una vestre rossa e un manto azzurro. Il Bambino è nudo, di fianco a loro vi è la mangiatoia. In secondo piano, a destra, stante, affiancato dal bue, s. Giuseppe, con veste azzurro-grigia e manto ocra, osserva la scena con la verga fiorita in mano. Sulla sinistra è rappresentato un pastore inginocchiato, di spalle, con barba e capo calvo, nell'atto di offrire un agnello, affiancato da un bambino ed un giovane che adorano il bambino, stanti. A destra, di fianco a Giuseppe, un secondo pastore, anziano e barbato, stante, con il bastone in mano, sta per togliersi il cappello. Davanti a lui, inginocchiate, una donna, con i capelli raccolti, veste rossa e il velo sul capo, invita una bambina ad offrire un cesto di colombe. Sullo sfondo, a destra, un pilastro e un arco sotto al quale sono accennate un gruppo di figure sdraite (allusivo all'annuncio ai pastori). In alto, al centro, entro nubi, circondato da figure angeliche, una delle quali, in volo, regge un cartiglio, è dipinto Dio Padre, benedicente. Il dipinto è collocato entro una cornice di profilo e luce centinata, in legno intagliato e dorato, modinata

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Grassi Giovanni Battista (1685 Ca./ Post 1760)
  • LOCALIZZAZIONE Chivasso (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto venne commissionato al pittore Giovanni Battista Grassi nel 1747, insieme a quello dell'Adorazione dei Magi, secondo quanto affermato dall'atto di capitolazione stilato il 2/1/1747 con la confraternita del Nome di Gesù che dava il nome all'edificio oggi chiamato chiesa della Madonna degli Angeli (Capitolazione seguita tra la Molto veneranda confraternita del Santissimo nome di Gesù di questa Città e per essa il Signor abbate e canonico Mario Giacinto Tornielli di S. Rafaele priore della medesima ed il Signor Bartolomeo Pastore suo tesoriere da una parte, ed il Signor Giovanni Battista Grassis milanese pittore e abitante in Caluso, 2/09/1747). I quadri dovevano occupare gli spazi lasciati appositamente nella muratura in seguito alla ricostruzione del coro e della sacrestia della chiesa su progetto di Bernardo Antonio Vittone nel 1740. Le cornici di tali spazi furono terminate nel 1745 e Vittone venne pagato per aver controllato la loro fattura (Libro delle ragioni del Monte di Pietà de Grani, fol. 159). Tra le carte della confraternita esistono due atti di capitolazione datati 2/1/1747: l'uno prevedeva un compenso di L. 700 per ambedue i quadri, cornice compresa, l'altro, quello attuato, un compenso di L. 600, senza cornici. Il pittore ricevette come acconto L. 50 (Libro delle ragioni..., fol. 164). Nel 1749 il Grassi venne convocato per non aver rispettato i termini di consegna delle due opere e la confraternita decise di affidarne l'esecuzione ad altro artista (Atti di convocazione, 2, 4, 9/09/1749). Nell'atto del 14 luglio 1755 si affidò nuovamente al Grassi l'esecuzione della tela della Natività, pagatagli in tre momenti diversi tra il 1756 e il 1757 (Parcella di L. 160 e Libro del maneggio...foll. 196-197). La cornice dorata nel 1757 venne riparata nel 1881 (Fattura 1880/1). Giovanni Battista Grassi iniziò la sua attività per la confraternita del Gesù verso il 1740, per terminarla nel 1757 circa. Le notizie sul pittore sono discordanti: negli atti di capitolazione con la confraternita è detto "milanese abitante in Caluso"; Francesco Bartoli (F. Bartoli, Notizia delle pitture, sculture ed architetture che ornano le chiese e gli altri luoghi pubblici di tutte le più rinomate città d'Italia, Venezia, 1776, vol. 1, p. 96) lo dice torinese e il Borla (G. Borla, Memorie Istorico-cronologiche della città di Chivasso, s.d., vol. I, p. 423) scrive "Pittore Grassis di Varallo". Nei documenti della confraternita il pittore è sempre citato come Grassis, mentre nei documenti relativi ai pagamenti per i lavori al castello di Rivoli riportano "Grassi" (cfr. A. Baudi di Vesme, Schede Vesme. L'arte in Piemonte dal XVI al XVIII secolo, Torino, 1966, vol. II, p. 540). La documentazione reperita sull'attività del Grassi a Chivasso permette di completare quella raccolta da Alessandro Baudi di Vesme, costituita dai conti per le spese sostenute nella decorazione del castello di Rivoli, dove il pittore risulta attivo dal 1716 al 1733 per aggiustare, ingrandire e "lavare" quadri. Il dipinto del pittore Grassi è ricordato anche in C. Mossetti, L'intervento di Vittone a Chivasso dai registri di una confraternita, in "Ricerche di Storia dell'arte", n. 10, Roma, 1980, pp. 108-109, fig. 4
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100017866
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Regione Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1979
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI in alto/ cartiglio - GLORIA IN ALTISSIMIS DEO, ET IN TERRA PAX - lettere capitali - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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