calice, opera isolata - bottega piemontese (sec. XVIII)
calice
post 1733 - ante 1753
Piede a sezione circolare con doppio gradino, liscio. Fusto percorso da un nodo a vaso e da due altri, circolari, appiattiti, in corrispondenza delle estremità. Sottocoppa liscio. Interno del calice dorato
- OGGETTO calice
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MATERIA E TECNICA
argento/ fusione/ punzonatura/ doratura/ sbalzo
- AMBITO CULTURALE Bottega Piemontese
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Casa di riposo Giovanni XXIII
- INDIRIZZO Via Giuseppe Cottolengo, 1, Chieri (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il calice è fornito di patena in argento di cui la scheda cartacea non restituisce alcuna altra informazione. Il calice presenta, all'interno del piede, il marchio di assaggio di Giovanni Damodè, riconoscibile per la presenza delle iniziali G e D ai lati dello stemma di Savoia semplice coronato, in uso nel Regno di Sardegna sino al 1793. Il Damodè fu mastro orefice argentiere e, dal 1733 al 1753, assaggiatore della Zecca di Torino, cfr. A. Bargoni, Argenti, in V. Viale (a cura di), Mostra del Barocco Piemontese, catalogo della mostra, Torino, 1963, p. 7, fig. A-5; A. Bargoni, Mastri orafi e argentieri in Piemonte dal XVII al XIX secolo, Torino, 1976, p. 25, tav. I, 3. Il punzone dell'argentiere con un cervo di profilo incoronato non è stato identificato. Sia il marchio di assaggio che il punzone dell'argentiere compaiono anche sulla pisside conservata nella sacrestia della cappella dell'Istituto. Il calice, pertanto, dalla forma molto semplice che denota un uso quotidiano, è databile al secondo quarto del XVIII secolo
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100017851
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
- ENTE SCHEDATORE Regione Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1979
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0