Immacolata Concezione

dipinto, post 1668 - ante 1668

Al centro della tela è dipinta Maria Vergine, stante, su una falce di luna, nell'atto di schiacciare un serpente, in mezzo alle nubi. Indossa una lunga tunica bianca con ampio scollo, panneggiato, al di sopra del quale è adagiato, circondando il busto e parte delle gambe, un manto svolazzante blu con fodera rossa. Intorno alla figura della Vergine vi è un alone di luce rossastro ai margini del quale sono raffigurate testine cherubiche, a gruppi di tre, che fuoriescono da nubi di colore grigio scuro. La tela è posta entro una cornice di luce e profilo rettangolare, interamente dorata. Tipologia a cassetta; battuta liscia, fasce interna ed esterna modinate, centrale liscia. In alto, sul retro, anello metallico per sospensione

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Andrietti Antonio (/ 1713)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Casa di riposo Giovanni XXIII
  • INDIRIZZO Via Giuseppe Cottolengo, 1, Chieri (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Si tratta, quasi sicuramente, del dipinto ricodato da Antonio Bosio, un tempo collocato nella cappella dei Fustanieri, nella chiesa di S. Giorgio di Chieri: "Il quadro della Concezione fu dipinto nel 1668 da Antonio Andrieto da Como pei Fustagneri. Esso morì in Chieri ai 12 gennaio 1713; ora vi fu posta la statua della Concezione", Cfr. Memorie storico-religiose e di Belle Arti del Duomo e delle altre chiese di Chieri, Torino, 1878, p. 167. Il Bosio non indica ove abbia tratto tali notizie e dove il quadro si trovasse nel momento in cui ne parlava. Non è stato possibile, quindi, ricostruire, tramite documenti, la storia del quadro ed il momento e le modalità con cui pervenneall'Ospizio. Alessandro Baudi di Vesme riporta quanto scritto dal Bosio, aggiungendo che non trovò nominato questo pittore da nessun altro scrittore (cfr.A. Baudi di Vesme, L'arte in Piemonte dal XVI al XVIII secolo, Torino, 1963, vol. I, p. 33). Il dipinto rivela la mano di un artista mediocre, di cultura locale. Le teste cherubiche sono di maniera, l'Immacolata presenta un panneggio pesante che non riesce a rendere quel tipico movimento che contraddistingue la cultura figurativa tardo seicentesca. Lo sfondo appare statico ed uniforme, mentre il serpente risulta di esagerate proporzioni. L'Andrietto realizzò ben tre versioni dell'Immacolata Concezione, tutte conservate a Chieri, oltre a quella in esame si conserva una tela di soggetto analogo al convento "La Pace" di Chieri, datata tra il 1675 e il 1685, e quella della chiesa di S. Bernardino. Lo stesso tema, esemplato sul modello della Immacolata Concezione della cappella del Vescovado di Alessandria, opera tarda di Guglielmo Caccia detto il Moncalvo, ridipinta da un certo "Petrus Andriettus", venne replicato anche nella Madonna Immacolata con s. Rocco e santo non identificato di Busca, cfr. C. Ghibaudi, scheda n. 18, in A. Cottino (a cura di), Aspetti della pittura del Seicento a Chieri. Scoperte e restauri, catalogo della mostra (Chieri, Palazzo Opesso-chiesa di S. Guglielmo, 11 settembre-24 ottobre 1999), Beinasco, 1999, pp. 138-139
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100017815
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Regione Piemonte
  • ISCRIZIONI retro tela - ANT.io ANDR.to PIN.it - lettere capitali - a pennello -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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