Mercurio

dipinto, 1655 - 1660

Mercurio si staglia, con ardita tensione e movimento arioso, al centro del dipinto, con l'elmo e i calzari alati. Il panneggio rosso che lo avvolge sottolinea il movimento, accentuato dal braccio che regge il caduceo. Nella destra tiene il flauto di Pan. All'estrema destra si affaccia una delle giovenche rubate ad Apollo

  • OGGETTO dipinto
  • MISURE Altezza: 190
    Larghezza: 170
  • ATTRIBUZIONI Gianoli Pier Francesco (1624/ 1692 Ca)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Ferrero Fieschi
  • INDIRIZZO Via Roma, 190, Masserano (BI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nell'inventario del 1776 il complesso viene attribuito a Tanzio da Varallo (Descrizione dei quadri del Castello di Masserano, Ms. Storia Patria 295, Biblioteca Reale di Torino). Successivamente però Debernardi rifiuta questa attribuzione e, notando le affintà stilistiche con gli affreschi della chiesa di San Gaudenzio di Novara, lo ritiene opera del Fiamminghino, ovvero, G.M. della Rovere (DEBERNARDI FERRERO D., Il castello dei Principi Ferrero Fieschi di Masserano, in Bollettino S.P.A.B.A., anno XII/ XIII, 1958 - 1959, pp. 9 - 10). La Debernardi considera il soffitto opera dello stesso autore del fregio con i segni zodiacali, considerando le differenze di tensione compositiva dovute solo alla diversa tecnica, cioè affresco e legno. Alcuni anni dopo Debiaggi, pur accettando l'ipotesi di un unico autore per i due complessi, li attribuisce a Gianoli, spostandone l'esecuzione fra il 1655 e il 1660, soprattutto in base all'affinità stilistica coi primi affreschi del Sacro Monte di Varallo e con quelli del Battistero di Novara, cui Gianoli lavorò in quegli anni (Debiaggi C., I dipinti di P.F. Gianoli nel palazzo Ferrero Fieschi di Masserano, in Biella, gennaio 1963, pp. 9 - 10). Anche se mancano documenti probatori che possano chiudere la polemica sull'attribuzione, si può concordare con quanto afferma Debiaggi, proprio per la comune matrice culturale composita che lega, negli stessi anni, le opere di Masserano e quelle di Novara. Nel complesso la foga pittorica che sottolinea il vigoroso taglio compositivo, dato forse il carattere aulico, appare più controllata rispetto alle dodici tabelle coi segni zodiacali. Elementi culturali diversi coesistono nell'opera: il gusto manieristico si rivela nel nudo muscoloso e tormentato dalla torsione, mentre l'influenza di Tanzio da Varallo è chiaramente avvertibile nei tratti allusivi del volto.Nell'inverno 1978 il soffitto è stato sottoposto a pulitura e rinfrescatura dei colori dal restauratore Guido Nicola
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100017294A-4
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1979
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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