altare, 1737 - 1743

L'altare è costituito dalla mensa, decorata sulla fronte della base da due frasche di palme e modellata superiormente da un motivo a baccellatura, e dal dossale, sorretto da una coppia di volute contrapposte, contornante una nicchia. Ai lati del dossale sono due volute fitomorfe dalle quali spuntano due teste di cherubino, mentre ai lati della nicchia sono due statue di angeli in volo recanti la palma del martirio. Nel mezzo del cornicione è un cartiglio con il monogramma di Gesù Cristo. Il dossale termina in alto in un ampio e composito timpano che reca una ricca decorazione figurata attorno al dipinto. Sulla sommità sono tre teste di cherubino, ai lati due volute che finiscono con altre teste di cherubino e quattro statue di angeli

  • OGGETTO altare
  • MATERIA E TECNICA MURATURA
  • AMBITO CULTURALE Bottega Lombardo-ticinese
  • LOCALIZZAZIONE Montafia (AT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'altare è opera probabile di artigiano lombardo-ticinese, fra i tanti documentati stagionalmente nel territorio astigiano. Fino all'inizio del XX secolo era riservato al culto di San Sebastiano, come ricordano, fra i tanti documenti, le relazioni della visite pastorali dei vescovi Icardi (1737), Felissano (1743) e Lobetti (1839); le palme del martirio ripetute nella decorazione dimostrano l'intitolazione precedente. In base agli accenni sommari delle visite di Icardi e Felissano si può supporre che l'altare sia stato eretto appunto fra il 1737 e il 1743; nella relazione di Felissano si attesta che spetta alla comunità del luogo. Nel radicale rinnovamento delle decorazioni e dell'arredo liturgico della chiesa avvenuto nei primi anni del'900, il culto di San Sebastiano fu sostituito con quello del Sacro Cuore di Gesù. Per l'occasione fu inserito il dipinto nel frontone del timpano e sopra la nicchia fu apposto lo scudo con il monogramma di Gesù. Dal "Registro del conto attivo e passivo della Chiesa parrocchiale di Montafia cominciato dalli 10 maggio 1891" risulta che in data 7 giugno 1906 fu eseguito un pagamento a un anonimo stuccatore per lavori nell'altare del Gesù; successivamente l'artigiano Carlo Borio dovette procedere all'indoratura dell'altare, come andava facendo pure per gli altri della stessa chiesa. Nel "Libro dei conti della Compagnia delle Figlie di Maria" in data 25 aprile 1903 è segnato un pagamento per l'acquisto e il trasporto da Torino della statua del Sacro Cuore
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100016599
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1979
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI Nel cartiglio sul cornicione - IHS - a rilievo - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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