Cristo in maestà

dipinto,

L'affresco, inserito in una cornice senza più colore, è illeggibile nella parte inferiore; nella parte superiore si intravvede Cristo con un manto viola ed un alone circolare color oro. In primo piano si scorgono i profili delle bare

  • OGGETTO dipinto
  • AMBITO CULTURALE Bottega Piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Oleggio (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Alla scheda cartacea è allegata una fotografia proveniente con tutta probabilità dall'Archivio del Comune di Oleggio che documenta lo stato dell'affresco prima dei restauri. L'iscrizione fu erroneamente tolta durante i restauri degli anni 1920-1924; il conte Vincenzo Negri da Oleggio la ricompose rimettendola poi al posto originario. La parte inferiore dell'affresco fu integrata con cemento. Cassani (L. Cassani, La basilica di S. Michele, in "Oleggio memorie" tip. Provera, Novara 1924, p. 256-257) riesce a riconoscere il viso dei morti raffiguati in primo piano e vede, nel borgo tuttito dello sfondo, una veduta di Oleggio: "in alto spicca la figura del Redentore armato di fulmini; in primo piano giacciono alcuni cadaveri, più sotto stanno due bare aperte in cui si trovano due donne di diversa età". L'iscrizione era così letta: "MARGARITIS DE NIGRIS AVI ET NEP EXTINTIS ANNO 1631 AETERNAM...HIC...MARGARITA...NO...". Non si sono trovati documenti riguardanti l'autore. L'affresco è documento di storia dell'anno 1631, quando la peste decimò la popolazione di Oleggio (Oleggio, Archivio parrocchiale, Registro dei morti (1631-1632). Esiste una riproduzione ad olio su tela dell'affresco a grandezza naturale nel Museo Civico eseguita nel 1968 dall'ins. R. Palestrini per conto del Conte Vincenzo Negri di Oleggio. Bibliografia: V. Negri da Oleggio, I Negri da Oleggio, tip. S. Giuseppe, Milano 1948, p. 12; F. Fiori, San Michele di Oleggio, tip. San Gaudenzio, Novara 1977, pp. 71-81, fig.4. L'immagine fa riferimento all'iconografia del Cristo dei Flagelli, in cui il Cristo viene rappresentato sulle nubi, nell'atto di scagliare contro l'umanità tre frecce che simboleggiano la guerra, la peste e la carestia.La documentazione relativa agli interventi di restauro dei vari cicli pittorici presenti all'interno della chiesa (tutti condotti da Pinin Brambilla Barcilon negli anni 1988, 1998-2000, 2003-2004) è conservata presso l'Archivio Restauri della Soprintendenza per il patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico del Piemonte, schede A.R. 7622, A.R. 12849, A.R. 17571
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100012780
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1977
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI In alto - [...] A[...]TIS/ [...]TI[...]/[...]A[...] - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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