Madonna con Bambino con Sant'Anna, San Carlo Borromeo, Sant'Antonio Abate, San Francesco d'Assisi e donatore

dipinto,

La tela raffigura, in primo piano, a sinistra, la donatrice Isabella Battiano Avogadro, inginocchiata, in atto di pregare, abbigliata con una veste nera illuminata dai polsini e dalla gorgiera bianchi; sull'acconciatura è adagiato un pizzo sempro nero. Alle spalle della figura femminile è S. Elisabetta, con un libro dalla copertina rossa, veste verde, manto giallo doppiato di rosa e velo bianco. A destra sono S. Antonio, con veste bruna, mentre sta reggendo, con la mano sinistra, il bastone e il campanello, e con la destra, un volume aperto; il santo ha il volto ruotato alla sua destra, dov'è posto S. Francesco, con il saio, ha la mano sinistra sollevata e con la destra trattiene un volume e il crocifisso; entrambe le mani presentano le stigmate. In secondo piano, su un basamento marmorio, sono poste, a destra, assisa su una sedia con schienale e seduta rivestiti in velluto rosso, La Vergine, con abito rosaceo, velo bianco e manto, che dalla spalla destra scende sulle gambre, blu scuro; la madonna trattiene sulle gambe il Bambino, con i fianchi celati da un vel bianco, con la mamo sinistra allungata per prendere la pera e le fragole trattenute da S. Anna,CONTINUA IN CAMPO OSS

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Costantino Vincenzo (notizie 1617-1663)
  • LOCALIZZAZIONE Biella (BI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Come attestano i documenti resi noti dal Lebole, il dipinto fu eseguito per legato di una benefattrice della Confraternita, Isabella Battiani, moglie di Filiberto Avogadro di Cerrine, che aveva destinato l'opera alla cappella di famiglia, stabilendo l'iconografia. Le figure di S. Antonio e della donatrice furono inserite per iniziativa del pittore, anch'egli membro della confraternita, pagato, tra il 1616 e il 1618 "scudi cinquanta da fiorini nove l'uno". (D. LEBOLE, Storia della chiesa biellese. Le Confraternite, vol. I, Biella 1971, pp. 64-65). Il dipinto, successivamente alla redazione della scheda, è stato menzionato da A. QUAZZA, Costantino, Vincenzo, in M. GREGORI, E. SCHLEIER (a cura di), La pittura in Italia. Il Seicento, Milano 1989, p. 703; U. GULMINI, F. QUACCIA, A. QUAZZA, Le confraternie biellesicome committenti d'arte: un primo approccio attraverso l'opera di D. Lebole, in C. OTTINO (A CURA DI), Antichità e arti nel biellese, Atti del Convegno di Biella (14-15 ottobre 1989), in "Bollettino della Società Piemontese di Archeologia e Belle Arti", 1990-1991, Vol. XLIV, p. 304 e da V. NATALE, La pittura del Seicento nel Biellese, in V. NATALE (a cura di), Arti figurative a Biella e a Vercelli, il Seicento e il Settecento, Candelo 2004, pp. 30, 32
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100011998
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • ISCRIZIONI sul recto, in basso, al centro, entro cartiglio - Vincentius Costantinus/ (Bug)ellae faciebat/ 1617 -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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