Masciddaru (carretto, bene semplice/ parte residuale)

ca 1901 - ante 1925
N.d (bottega)
XX secolo

Frammento di masciddaru di tipo ragusano costituito dalla sola tavola destra, di forma rettangolare interamente dipinta ad olio; mutilo dei pilastri dei quali, sull'estremità destra sono visibili i fori di incastro di uno di essi

  • OGGETTO carretto carretto/ laterale
  • CLASSIFICAZIONE MEZZI DI TRASPORTO/ A FORZA ANIMALE
  • AMBITO CULTURALE Produzione Artigianale Della Sicilia Orientale
  • ATTRIBUZIONI N.d (bottega): capo officina
  • ALTRE ATTRIBUZIONI N.d (bottega)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Casa-Museo Antonino Uccello
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Bonelli Ferla
  • INDIRIZZO Via Machiavelli, 19, Palazzolo Acreide (SR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Alla realizzazione del carretto siciliano partecipano diversi artigiani, ciascuno col proprio mestiere. La prima fase è competenza del carradore, colui che costruisce il carretto e ne intaglia i fregi (u carruzzeri). Altro compito importante del carradore è la ferratura a fuoco della ruota, pratica particolarmente pittoresca. La seconda fase è affidata al fabbroferraio ('u firraru), che forgia le parti metalliche quali i cintuni, le estremità delle aste ("occhiali", cioè gli anelli che servono per attaccare il cavallo alle aste) e il pregiato arabesco della cascia di fusu. Lo scultore si occupa delle parti in legno, il fabbro di quella in ferro, il carradore mette insieme le due parti e il pittore (figurinista) dà un tocco di vivacità al tutto. I due pezzi di un carretto che testimoniano l’arte di uno scultore sono: “a chiavi” e “a cascia di fusu”; queste sono le parti più lavorate sia per quanto riguarda il legno, (chiavi e cascia di fusu) sia per quanto riguarda il ferro (cascia di fusu). Il fonditore ('u ramaturi) prepara le boccole, 'i vìsciuli, che sono due scatole metalliche a forma di tronco di cono, che vanno incastrate nei mozzi delle ruote, realizzate con una lega speciale, composta da 78 parti di rame e 22 di stagno. Quando la costruzione del carretto è ultimata il lavoro passa al decoratore e al pittore, che vestono il carretto di colore e vivacità. Il primo decora con motivi geometrici le superfici della cassa e dei davanzali, il secondo procede prima alla "in doratura" cioè il carretto è trattato con due o tre mani di colore e poi dipinge le fiancate, rappresentanti le gesta cavalleresche, mitologiche, storiche o romanzesche che caratterizzano il carretto siciliano. In genere, le decorazioni dei carretti avevano una funzione scaramantica e apotropaica; le scene raffigurate erano considerate come dei portafortuna, in grado di allontanare la malasorte e garantire prosperità al proprietario e alla sua famiglia. Esse potevano essere a carattere sacro o cavalleresco
  • TIPOLOGIA SCHEDA Beni demoetnoantropologici materiali
  • FUNZIONE E MODALITÀ D'USO Tecnica ed estetico-ornamentale
    Dal punto di vista tecnico, la funzione della sponda laterale è quella di contenimento delle merci dentro la cassa del carro. Dal punto di vista estetico ornamentale, la sponda rappresenta uno dei maggiori elementi di pregio artistico pregno di valenze semiologiche, grazie alla varietà dei soggetti rappresentati
  • CRONOLOGIA D'USO XIX - XX/ fine - metà
  • LUOGO DI RILEVAMENTO (RG) - Sicilia , ITALIA
  • AUTORE DELLA FOTOGRAFIA CARRACCHIA LAURA
    carracchia laura
    Carracchia, Laura
    Carracchia, laura
    Laura Carracchia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1900384790
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Centro Regionale per l'Inventario e la Catalogazione
  • ENTE SCHEDATORE Galleria regionale di Palazzo Bellomo
  • DATA DI COMPILAZIONE 2023
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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