Memorie sulla pastorizia

XXI

“Piacere sono Chiapperini Angelo, ho incominciato che non sono andato più a scuola e mi piaceva fare il pastore e faccio il pastore fino adesso. (…) Mi ricordo io che quando ero bambino mi portava mio fratello sulle spalle insieme a pascolare che era più grande di me. Io ci avevo 6 anni, 7 anni, e poi quando so fatto più grande andavo solo e so rimasto solo con gli animali. E la mia vita continua così con gli animali.” Angelo Chiapperini è originario di Ruvo di Puglia e attualmente lavora come pastore presso la Masseria Autigne di Otranto in quanto nel suo paese non riusciva più ad avere un lavoro. “Prima stavo per conto mio, poi mi son tolto tutto e ho trovato qua che mi piace e sto qua. (…) Da noi forse che sono migliori i pascoli. E’ più dolce l’erba, qua forse che è un po’ più salata, la salsura del mare...”. Angelo e suo fratello hanno ereditato il mestiere del padre. Tuttavia ora il fratello è pensionato ed è rimasto l'unico a perpetuare l’arte di famiglia. Per Angelo la pastorizia è: “Passione. Piacere, passione, di tutto. Se non ci hai la passione e la pazienza questo lavoro non lo puoi fare proprio. (…) Il segreto è che dovresti essere bravo a pascolarle, a custodirle, tante cose. Se non sei bravo a pascolarle, a rubare una manciata di erba buona, gli animali non stanno come devono stare, come il latte lo fanno di meno, lo fanno di più, tante cose…” I ricordi legati a suo padre sono limitati: “Quando è morto mio padre ci avevo 16 anni. Mi ricordo della prima comunione, che mi portava insieme con l’ape e tutte queste cose qua perché io poi stavo sempre insieme agli animali. Non è che stavo con lui perché lui aveva da fare altre cose, campagne, ecc., ecc. Aveva olive, mandorle, e così stanno le cose”. Racconta una sua giornata “tipo” e che da quattro anni lavora per i proprietari Negro della masseria Autigne

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