#Processione dei Misteri# di Bitonto: canto #A Maria Desolata#

XXI

L’inno #A Maria Desolata# è un canto paraliturgico eseguito il Venerdì Santo durante la #Processione dei Misteri# da un coro di voci bianche. Non essendo stato rinvenuto un archetipo, non si conosce la tonalità originale. Attualmente la banda “Davide delle Cese”, che ha accompagnato il coro, lo esegue in MI bemolle Minore. Anche la partitura è stata scritta attingendo ai vecchi libretti della banda di Bitonto a seguito di accurata revisione e correzione degli errori più vistosi. Si tratta di un canto di devozione popolare, semplice da memorizzare e da intonare grazie ad una estensione abbastanza ridotta. In questa tonalità il coro di voci bianche degli alunni della quinta elementare riesce ad intonarla senza grandi difficoltà. È un testo molto lineare, caratterizzato da un valore evocativo ed empatico, più che musicale in senso stretto. La voce dei bambini ben ha enfatizzato il nucleo testuale del canto ovvero la similitudine che abbina la figura femminile, in questo caso la Vergine, alla rosa. Durante l’esecuzione gli studenti del I Circolo didattico “N. Fornelli” non hanno indossato una divisa particolare ma si sono tenuti per mano così da procedere all’unisono e con passo cadenzato e uniforme

  • OGGETTO #processione dei misteri# di bitonto: canto #a maria desolata#
  • CLASSIFICAZIONE MUSICA VOCALE-STRUMENTALE
  • LOCALIZZAZIONE Bitonto (BA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE #A Maria Desolata# nasce nel 1910, dalla vena fortemente religiosa e pia di mons. Pasquale Berardi, vescovo della diocesi di Ruvo-Bitonto dal 24 marzo 1898 al 21 aprile 1921, quando fu nominato vescovo di Gaeta. L’alto senso teologico e il talento artistico di Berardi si fondono con la musica del canonico Daniele Cipollaro. L’inno fu composto perché ad eseguirlo fossero i seminaristi; questo motivo spiega la sua sostanziale semplicità. #A Maria Desolata# è un’elegia in senso prettamente ovidiano nella quale si dispiega la similitudine “Vergine/rosa”, similitudine che affonda le sue radici nella poesia classica, rivisitata in un’ottica cristiana. Il testo è un canto non solo perché eseguito nelle liturgie quaresimali ma soprattutto perché canta, cioè celebra, il dolore (di qui “lamentoso”) di Maria. L’aggettivo #desolata# sembrerebbe quasi eretico per il semplice fatto che la Vergine, sottomessa alla volontà del suo Creatore sin dal momento dell’Annunciazione, non avrebbe mai potuto perdere la speranza e abbandonarsi nella rovina della desolazione. La sollecitudine pastorale del vescovo Berardi emerge proprio in questo: da buon pastore corregge e attribuisce a quell’aggettivo un valore ancora più profondo: #desolata# è Maria presso la Croce del suo Figlio perché “de-solacium”, ovvero priva (“de” privativo) di umano conforto (“solacium”). È questo che rende il canto così vicino ai fedeli e così sentito nella tradizione della #Processione dei Misteri# di Bitonto: il fatto che si evidenzi l’aspetto “umano” della Vergine Maria. L’Arciconfraternita del SS. Rosario ha introdotto l’esecuzione del canto con sola banda nella #Processione dei Misteri# sin dal 1910, mentre è a partire dal 2015 che c’è anche l’esecuzione da parte del coro di voci bianche del I Circolo didattico “N. Fornelli”
  • TIPOLOGIA SCHEDA Modulo informativo
  • AUTORE DELLA FOTOGRAFIA Bacco, Carmelo
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 16-ICCD_MODI_2480807039451
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DOCUMENTAZIONE SONORA file digitale (1)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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