fische (Lavorazione del latte: messa in forma della cagliata, bene semplice)

Ci troviamo nella veranda dell'abitazione del casaro. Quest'ultimo sistema il formaggio nelle fuscelle di plastica, in dialetto chiamate #fische#. Una volta riempita la fuscella, il formaggio viene compresso (in dialetto #carcare u casu#). Antonio Chiarello, mediatore nell'individuazione di testimonianze nel comune di Ortelle, è presente alla registrazione e recita un proverbio in dialetto: #A quale fisca carcamu lu casu?#; questa espressione si pronunciava in passato essendoci una vasta produzione di fuscelle e si usava quando una situazione era complicata da risolvere. Raffaele racconta che dopo un'oretta girerà il formaggio dall’altra parte cosicché scolerà il siero da entrambe le parti e si otterrà la forma vera e propria del formaggio. Trascorsi 7-8 giorni circa, il formaggio si potrà mangiare perché non conterrà più acidità (in dialetto #casu nciratu#, ovvero formaggio giunto a maturazione). Per quanto riguarda il siero, si potrebbe impiegare per fare la ricotta ma Raffaele non l'ha mai prodotta; ad ogni modo non lo spreca e lo porta ai maiali che alleva

  • OGGETTO Lavorazione del latte: messa in forma della cagliata
  • CLASSIFICAZIONE TECNICHE
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Dalle testimonianze orali raccolte durante la ricerca e dalle scarse fonti bibliografiche presenti in materia di allevamento, si può evidenziare che la produzione casearia in Salento ha una storia molto lunga. Tale produzione coinvolgeva sia le grandi masserie sia le famiglie contadine. I pastori che lavoravano al servizio delle classi più abbienti nelle masserie, avendo un gregge consistente, producevano più formaggio rispetto alle famiglie di contadini che potevano contare su una capra e/o una pecora realizzando un quantitativo di formaggio sufficiente per la sussistenza dei membri della famiglia stessa. Questo sistema produttivo è rimasto diffuso fino agli anni '60-'70 circa del '900. I vari intervistati della ricerca hanno raccontato dell'evoluzione nella lavorazione del formaggio, p.e. si è passati dalle #fische# in giunco marino alle fuscelle in plastica per creare la forma del formaggio. Nel territorio salentino dalle fonti ottocentesche e dei primi del '900 si evince la presenza di paludi, bonificate solo negli anni '50 del secolo scorso, (BIBR: RUPPI 2015, p. 18) che consentivano la crescita del giunco marino utilizzato per la realizzazione delle fuscelle, quale oggetto di conservazione alimentare del formaggio
  • TIPOLOGIA SCHEDA Beni demoetnoantropologici immateriali
  • LUOGO DI RILEVAMENTO Europa, ITALIA, Puglia, LE, Ortelle, Ortelle (LE) - Puglia , ITALIA
  • ALTRA OCCASIONE allevamento
  • AUTORE DELLA FOTOGRAFIA Ricchiuto, Ornella
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1600385077
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi e Lecce
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DATA DI COMPILAZIONE 2022
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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