Festa di #Sant'Antuono# : il #capobattuglia#

XXI

Il #capobattuglia# Antonio D'Amico #'o scavatore# è colui che dirige il complesso di suonatori, stabilisce l’ordine dei brani da eseguire, incita e corregge i membri della sua #battuglia#, prestando uguale attenzione alle differenti dinamiche ritmiche di botti, tini e falci. Con le mani anticipa determinati movimenti ritmici: #A Sant'Antuono#, #A pastellessa# e #A tarantella# a cui si aggiungono il #ruglio# o #strenta# e lo #stacchetto di tre#. Per separare il tempo in suoni complessi, le braccia simulano i crescendo e i diminuendo o i colpi dei tre strumenti e, ancora, il bacino si muove in una sorta di danza. Dove non arriva il corpo giungono in soccorso il fischietto e la voce: il comando #ohì# e le urla. "Dei tanti che usiamo in questa vecchia tradizione ce ne è uno che accomuna tutte le #battuglie#, #'A festa 'e Sant'Antuono#"

  • OGGETTO festa di #sant'antuono# : il #capobattuglia#
  • CLASSIFICAZIONE Festa-cerimonia, tecniche, musica, saperi
  • LOCALIZZAZIONE Macerata Campania (CE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il #capobattuglia# non sempre conoscitore della teoria musicale, eredita e innova il sapere sonoro maceratese, attinge dai ritmi della tradizione e li riverbera o li adatta ai nuovi componimenti, figura carismatica è il vero leader dei giorni di festa. Costruisce la sua autorità nell’arco delle settimane precedenti l’esplosione musicale di gennaio durante una serie di prove che, risultato di accordi con le altre figure centrali nel pentagramma dei ruoli della #battuglia#, ne consolidano la leadership: chi suona segue pedissequamente il #capobattuglia# che attira a sé occhi, attenzione, attese. I gesti di mani, braccia, tronco ne muovono l’intero corpo inarcando gambe, curvando la testa, oscillando i muscoli: la cinesica dell’ordinatore del caos fa i conti con la forza e la grazia di una continua azione creativa. Con le mani si anticipano determinati movimenti ritmici, le dita indicano 1, 2, 3 per separare il tempo in suoni complessi, le braccia simulano i crescendo e i diminuendo o i colpi dei tre strumenti e, ancora, il bacino si muove in una sorta di danza dell’autorità sul piedistallo posto al centro o sulla prua del carro. Lì dove non arriva il corpo giunge in soccorso la voce: i comandi, le urla, gli incitamenti, gli accordi con suonatori e cantanti. E se la voce non bastasse la varietà di ordini si arricchisce con i battiti di mani, i suoni di fischietto, i fischi, gli sguardi di occhi che percepiscono i movimenti musicali della #battuglia# e individuano chi è ritmicamente indietro o avanti, oppure non proporzionato all’intensità necessaria per quel preciso colpo. La memoria musicale del #capobattuglia# è tale che ogni singolo suono della sua orchestra sa a chi chiederlo e dove e quando cercarlo, ciascuno spartito immateriale è impresso nel corpo, partendo dalla testa e terminando nelle mani in una fitta rete di terminazioni musicali che si espandono, attraverso i suoi comandi, nel cielo di Macerata Campania. (BIBR Santi 2020: pp. 66-67)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Modulo informativo
  • AUTORE DELLA FOTOGRAFIA Enia Matteo
    Fusco Ciro - ANSA
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 15-ICCD_MODI_2890197953851
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Caserta e Benevento
  • ENTE SCHEDATORE Università degli studi della Campania "Luigi Vanvitelli"
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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