Memorie sul cibo. Angelina Vassallo: il #cacioricotta# cilentano

XXI

Angelo amava molto il #cacioricotta# e nel 2007 mi ha spronata a ricominciare a fare il #cacioricotta#. È una passione che avevo da bambina ed ho riacquistato conoscendo la mamma di Angelo. Lei aveva le capre ed io ho imparato a mungerle. Non è una cosa molto semplice […] ho imparato a fare il formaggio anche perché mi piace stare a contatto con gli animali […] così mi hanno regalato una capretta, poi con gli anni sono riuscita ad averne quattro, perché quando nasceva una capretta femmina la tenevo per rifare il formaggio. Questo tipo di formaggio è particolare, c’è poco grasso e quindi è molto buono nella dieta mediterranea: si fa bollire il latte e poi si mette il caglio, un prodotto che deriva dallo stomaco del capretto piccolino e si fa cagliare, poi si prende un recipiente, si mette nelle formine e si fa essiccare con il sale. Si usa sia in una versione molto fresca che in una versione molto stagionata‚ e si usa in quasi tutti i piatti della cucina cilentana, sulla pasta, nei ripieni è fondamentale, soprattutto nel ripieno di alici, in quello di melanzane

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