Festa di Sant'Antonio Abate (bene complesso/ parte componente)

La sera del 16 gennaio, alle 21:00, nella piazzale della Chiesa parrocchiale di Santa Maria Nuova si raduna l’intera comunità; sono presenti i suonatori, i bambini (che apriranno il corteo con le #torcette#), le autorità religiose e civili, e una grande folla di partecipanti. La partenza del corteo è preceduta da uno spettacolo pirotecnico, durante il quale i suonatori eseguono il brano devozionale in onore di Sant’Antonio Abate. Dopo lo spettacolo pirotecnico prende via il corteo, che mantiene per tutta la sua durata questa struttura: aprono il corteo i bambini con le fiaccole (le torcette), segue il folto gruppo dei suonatori (fisarmoniche, rullante, grancassa, tromba), dietro i quali si dispongono le autorità religiose (il parroco al centro della prima fila) e civili (sindaco, giunta comunale, sindaci dei paesi vicini o di altri paesi in vario modo legati alla comunità), la comunità. Il corteo visita una dopo l’altra tutte le #cuttore#, seguendo un itinerario prestabilito. Arrivati nei pressi della #cuttora#, dal corteo si stacca un piccolo gruppo di suonatori, assieme al parroco, seguito dal sindaco e dalla giunta comunale. Mentre il resto del corteo attende all’esterno, questo gruppo fa il suo ingresso nella #cuttora#, dove il parroco procede alla benedizione; dopo la benedizione si distribuiscono ai devoti e ai visitatori, che affollano per tutta la notte il paese, i #cicerocchi#, il vino, i panini e i dolci. Terminata la processione delle #cuttore#, attorno alla mezzanotte il corteo ufficiale si chiude sul sagrato della chiesa, dove alla presenza del parroco l’intero gruppo dei suonatori esegue per intero il brano devozionale; a questo punto si formano gruppi spontanei di amici che, accompagnati da piccoli gruppi di suonatori, per tutta la notte attraversano il paese facendo visita alle #cuttore#, e aspettando la sfilata delle #conche rescagnate# che si tiene all’alba. Durante la processione e per tutta la notte viene eseguito ripetutamente un canto devozionale in cui si rievoca la particolare devozione della comunità nei confronti del santo, il complesso allestimento che il paese organizza “sin dai tempi più lontani” per rendergli omaggio, la visita dei “forestieri”, l’offerta ai poveri, la benedizione alle famiglie locali e a quelle degli emigranti, con l’augurio che il santo possa concedere ai presenti la buona salute, affinché tornino a ringraziarlo l’anno seguente

  • OGGETTO Festa di Sant'Antonio Abate
  • CLASSIFICAZIONE FESTA-CERIMONIA
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il brano in onore di Sant’Antonio Abate (Inc: “Oh che bella devezione”) è stato composto nella prima metà del Novecento dal maestro del paese, Pasquale Cianciusi, e adattato a melodia preesistente arrangiata dal maestro Luigi Pisegna; una melodia simile viene infatti eseguita nei paesi limitrofi, principalmente a Villavallelonga (paese posto a breve distanza da Collelongo – circa 4 km –, in cui si celebra la festa di Sant’Antonio Abate con la tradizione delle #panarde#) per il canto devozionale in onore Sant’Antonio Abate, solitamente incentrato sul racconto delle tentazioni subite dal santo, spesso condotto con toni caricaturali. Alcune strofette extravaganti, che si aggiungono in coda al brano, vengono eseguite dai gruppi che per tutta la notte attraversano il paese; in esse si tende a identificare il santo con una sorta di patrono del buon vivere, capace di garantire ai presenti, suoi devoti, l’incolumità dalle fatiche del lavoro e i piaceri del vino. Le fonti orali raccolte, come pure la bibliografia specifica (ASSOCIAZIONE LA CUTTORA 2015 e DI NOLA 1976) attestano la memoria del brano tradizionale eseguito in onore del santo, un canto di questua preesistente alla normalizzazione novecentesca realizzata da Pasquale Cianciusi e Luigi Pisegna
  • TIPOLOGIA SCHEDA Beni demoetnoantropologici immateriali
  • LUOGO DI RILEVAMENTO Europa, ITALIA, Abruzzo, AQ, Collelongo, Collelongo (AQ) - Abruzzo , ITALIA
  • ALTRA OCCASIONE S.Antonio abate (17 gennaio)
  • AUTORE DELLA FOTOGRAFIA Monasterio, Roberto
    Monasterio Roberto
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1300302267-5
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Chieti e Pescara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Abruzzo con esclusione della citta' dell'Aquila e dei comuni del cratere
  • DATA DI COMPILAZIONE 2021
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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