Sacra Rappresentazione del Venerdì Santo di Maenza

XXI

La Sacra Rappresentazione del Venerdì Santo di Maenza inizia alle ore 20.00 nel piazzale San Rocco, fuori del paese, a ridosso del cimitero, dove si mette in scena l’#Ultima Cena#. Essa si sposta quindi nell’adiacente giardino per la scena dell’#Orto degli Ulivi# e la #Cattura#, alla quale partecipano gli Apostoli e circa venti personaggi tra soldati, #Turba# e #cohanim#. La processione si incammina verso il paese per giungere in piazza Santa Reparata, la piazza principale del paese, dove avviene l’#Incontro con il Sommo Sacerdote Anna# e dove altra #Turba#, circa 200 figuranti, aspetta. Prosegue poi per il castello e precisamente per la seconda piazza, della Portella: qui si celebrano il #Tribunale del Sommo Sacerdote Caifa# e anche l’incontro e il #Rinnegamento di Pietro#. La Processione riscende verso l’ultima piazza, piazza Fernando Lepri, dove si svolgono molte scene – #Pilato#, #Erode#, la #Flagellazione#, la #Fine di Giuda# – alle quali partecipano altri 100 figuranti. Una volta condannato Gesù, la #Via Crucis# prosegue attraversando la strada principale del paese, via Circonvallazione, e poi ritorna in piazza Lepri: durante il percorso altri 100 figuranti tra #Pie Donne# e #Turba# si uniscono al corteo e vengono rappresentate le scene: #Gesù cade per la prima volta#, #Gesù incontra sua Madre#, #Gesù aiutato a portare la Croce da Simone di Cirene#, #Veronica che asciuga il volto di Gesù#, #Gesù cade per la seconda volta#, #Gesù ammonisce le donne di Gerusalemme#, #Gesù cade per la terza volta#, #Gesù spogliato delle vesti#. Al rientro in piazza Lepri le ultime scene: #Crocefissione#, #Morte#, #Deposizione# dalla Croce e quindi nel sepolcro

  • OGGETTO sacra rappresentazione del venerdì santo di maenza
  • CLASSIFICAZIONE festa-cerimonia, rappresentazione-spettacolo
  • LOCALIZZAZIONE Maenza (LT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Fra le tradizioni religiose popolari più antiche di Maenza, sicuramente la più suggestiva, è la #Passione di Cristo#. Si contraddistingue dalle altre manifestazioni che si sviluppano nell’intero arco della Settimana Santa ed ha rappresentato e rappresenta per il paese l’espressione della cultura popolare, testimonianza spontanea di fede e devozione tramandata negli anni. La Processione, dalle origini antichissime (alcuni storici la fanno risalire intorno all’anno mille, quando si riteneva prossima la fine del mondo), veniva preannunciata di buonora non dal rintocco delle campane (mute o “legate” dal Giovedì sera fino al dì di Pasqua quando possono essere “sciolte” per suonare in “gloria”), ma dal suono cupo che si diffondeva nel silenzio dei vicoli dell’antico centro, procurato dalla percussione e sfregamento delle #traccole# (strumenti musicali in legno e ferro). Il motivo di questo orario così inconsueto è dovuto probabilmente anche al fatto che in passato i contadini, non potendo permettersi di perdere una giornata di lavoro nei campi, preferivano anticipare la Processione alle prime ore del mattino per poi recarsi in campagna. In realtà c’è anche un significato più profondamente religioso che si nasconde dietro questa tradizione: la Processione inizia infatti al buio per giungere al Calvario quando il cielo è ormai completamente rischiarato e il passaggio dal buio alla luce simboleggia il passaggio dal dolore per la Passione e Morte di Cristo alla gioia della Resurrezione. Inoltre, il fatto di doversi alzare molto presto per #salire al Calvario#, era considerato anche come sacrificio o penitenza da compiere per Cristo morto sulla Croce. La Rappresentazione nasce, nella sua forma attuale, nel secolo scorso, grazie all’infaticabile opera del suo ideatore, Padre Fastella, che il 4 aprile 1969 vide realizzato il suo desiderio assistendo alla prima Rappresentazione del Venerdì Santo da lui stesso diretta in veste di regista. In questo modo, oltre a mantenere il suo carattere religioso, la manifestazione assunse un aspetto teatrale con la partecipazione di figuranti in costume d’epoca che recitavano i passi del Vangelo. Con il passare degli anni è diventata una vera rappresentazione teatrale, con colonne sonore ed effettistica, tanto che anno dopo anno la popolazione maentina si è messa a disposizione del Comitato organizzatore, costituitosi per l’occorrenza, che sempre più riscuote consensi, sia per l’organizzazione che per la messa in opera della Rappresentazione stessa. Visto il progressivo aumento di notorietà, nel 1999 l’Amministrazione comunale capì che questa era l’occasione per far entrare il paese in un circuito turistico-religioso, chiamò intorno a sé un gruppo di persone molto volenterose, che si adoperarono e diedero vita all’Associazione "Sacra Rappresentazione del Venerdì Santo di Maenza”. Il cui intento fu quello di prendere per mano la manifestazione stessa e portarla sempre più in alto fino a competere, per qualità delle scene e numero dei partecipanti, con le migliori performance europee, senza abbandonare il solco tracciato dal suo ideatore Padre Fastella. Tant’è che nell’anno 2000, a seguito dei lusinghieri risultati raggiunti, l’Associazione "Sacra Rappresentazione del Venerdì Santo di Maenza” è entrata a far parte di Europassion, Associazione che raggruppa le migliori Rappresentazioni della Passione di Cristo in Europa. Oggi, grazie ai servizi delle televisioni locali, a molti autorevoli quotidiani e in special modo alle trasmissioni della televisione nazionale, la manifestazione ha raggiunto una notorietà che travalica i confini locali: la performance è diventata una delle più popolari e spettacolari che si svolgono in Italia. Ed infine, si sono concluse in questi giorni le riprese effettuate a Maenza da inserire nel progetto del Video-Catechismo della Chiesa Cattolica, realizzato dal regista Gjon Kolndrekaj, che ha scelto l’Associazione "Sacra Rappresentazione del Venerdì Santo di Maenza” per i costumi, i volti, gli ambienti e la professionalità dimostrata
  • TIPOLOGIA SCHEDA Modulo informativo
  • AUTORE DELLA FOTOGRAFIA Risi, Davide
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 12-ICCD_MODI_8973316039741
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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