Processione del Cristo Morto di Orte

XXI

La Processione del Cristo Morto di Orte è iniziata alle ore 21.30 in punto nella chiesa madre di S. Croce, quando il Rettore Generale delle Confraternite (sacco bianco e mantellina rossa) ha comandato al #furiere# generale di #chiamare# le altre Confraternite affinché si inizi la processione. Il #furiere# generale, arrivato in piazza della Libertà, ha ordinato a un suo vice di recarsi nelle chiese di S. Pietro e S. Francesco, e all’altro di andare nelle chiese di S. Biagio e di S. Maria di Loreto, dove sono ad attendere #la chiamata# le diverse Confraternite. Quando le Confraternite sono giunte all’imbocco delle varie strade che sfociano su piazza della Libertà, al comando del #furiere# generale si sono incamminate verso la chiesa madre di S. Croce, sita in piazza del Popolo, secondo un ordine di precedenza stabilito dall’antichità di ognuna: S. Antonio Abate (sacco bianco, mantellina marrone e cappuccio bianco), S. Maria delle Grazie (sacco bianco, mantellina blu e cappuccio bianco), Madonna del Ss.mo Rifugio dei peccatori (sacco bianco, mantellina azzurra e cappuccio bianco), S. Pietro (sacco e cappuccio grigio), Ss.ma Trinità (sacco e cappuccio rosso) e Misericordia (sacco e cappuccio nero). Nel frattempo, fuori dalla chiesa di S. Croce sono state poste la Bara del Cristo Morto e il simulacro dell’Addolorata. Quando le Confraternite chiamate dai #furieri# sono sfilate davanti alla Bara e al simulacro dell’Addolorata, si accodano la Confraternita fondatrice di S. Croce (sacco e cappuccio bianco) con la Bara del Cristo Morto, il simulacro dell’Addolorata, la Confraternita femminile del Ss.mo Rosario (mantella e velo nero). Dopo avere percorso tutta via Matteotti la processione torna nuovamente in piazza della Libertà: qui le Confraternite si sono disposte a forma di cuore e hanno accolto al centro la Bara e il simulacro dell’Addolorata. Dopo un breve pensiero spirituale del Vescovo diocesano è stato eseguito dai confratelli il canto del #Miserere#. Subito dopo la processione ha ripreso il suo cammino transitando per via Gramsci, immettendosi poi in via Principe Umberto; a metà di essa la processione ha effettuato una breve sosta per poi riprendere percorrendo per intero via Garibaldi. Da qui l’ultimo breve tratto per via Piè di Marmo e il ritorno a piazza del Popolo, piazza posta davanti alla chiesa madre di S. Croce, intorno alle ore 23.30. Qui è stato cantato lo #Stabat Mater# ed è stata recitata la #preghiera del confratello#. Alle ore 23.45 la Bara e il simulacro dell’Addolorata hanno fatto rientro nella chiesa di S. Croce e le altre Confraternite sono tornate nelle rispettive chiese

  • OGGETTO processione del cristo morto di orte
  • CLASSIFICAZIONE FESTA-CERIMONIA
  • LOCALIZZAZIONE Orte (VT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La Processione del Cristo Morto di Orte è citata in un registro risalente alla fine del 1500 dal sacerdote Lando Leoncini che, nel presentare la Confraternita di S. Croce, testualmente scrive: “È la più antica che sia in Orte, porta i sacchi bianchi, con lo stendardo e un crocefisso, et il venerdì santo a sera i confratelli fanno una pietosa et bella processione per tutta la città, ove concorrono tutte le altre compagnie et si porta un Cristo su una bara che dà molta devotione al popolo tutto che vi concorre”. Il documento è conservato presso l’Archivio storico delle Confraternite insieme ad altri registri, ove si riscontrano spese effettuate dalle stesse Confraternite per la realizzazione di mazze, lampioni e croci come corredo processionale. Nei registri del 1700 è indicata anche la spesa per gli “spilli per i battenti”, una forma di penitenza corporale poi vietata dalle disposizioni ecclesiali del tempo. La processione ha da sempre seguito lo stesso percorso ed è stata sempre effettuata con qualsiasi tempo. Gli unici anni in cui non si è svolta sono stati il 1942 e il 1943 per gli eventi bellici, mentre nel 1944 si è svolta di giorno a causa del coprifuoco. L’unico cambiamento di rilievo avvenne nei primi anni del 1600 quando il vescovo Fabbrani, a causa della sua rigidezza teologica, proibì il trasporto della Bara perché “nelle sacre scritture non si parla né di trasporto, né di bara, ma solo di Cristo che morì e fu sepolto”; pertanto impose l’immagine dell’Addolorata. Alla sua morte gli ortani ricomposero la processione con la Bara del Cristo Morto accompagnata dal simulacro della Vergine Addolorata. La Bara, realizzata nel 1722, è opera di artigianato locale; le sue decorazioni barocche risentono ampiamente degli influssi classici; ha sostituito la precedente andata perduta; di legno di faggio, è trasportata da 12 #portantini#. Il simulacro dell’Addolorata, una Madonna vestita, cioè con il solo volto, le mani e i piedi sorretti da un armatura, indossa veri abiti di stoffa ed è posta su un basamento ottocentesco decorato con foglie d’acanto, due angeli ai suoi piedi e due candelabri a corolla di fiore; è trasportata da 8 #portantini#
  • TIPOLOGIA SCHEDA Modulo informativo
  • AUTORE DELLA FOTOGRAFIA Cardinali Claudio
    Claudio Cardinali
    Cardinali, Claudio
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 12-ICCD_MODI_8235216032561
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • ENTE SCHEDATORE Associazione Nazionale "Europassione per l’Italia"
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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