Arte della carta filigranata di Fabriano: Tecnica di produzione della carta a mano con forma vergata (filigrana in chiaro)

XXI inizio

Il #lavorente# crea il foglio di carta immergendo la #forma# nel #tino#, che ospita l’impasto composto da un insieme di materie fibrose e di tutte le sostanze che compongono la pasta di carta. Sollevando la #forma# vergata filigranata, e intrecciando le fibre di cotone con movimenti rapidi e precisi, il #lavorente# scuote la #forma# per distribuire l’impasto in fibre e attivare il processo di #feltrazione#. Dopo aver verificato di aver creato una superficie uniforme, e dopo aver sollevato il #cascio#, la cornice esterna che poggia sul perimetro della tela, il #lavorente# gira la #forma# su un lato per far scolare l’acqua in eccesso. A questo punto, capovolge la #forma# con il foglio umido su un feltro di lana collocato sul tavolo a schiena d’asino, determinando così il distacco del foglio dalla tela. A operazione terminata è possibile osservare la filigrana in chiaro lasciata sul foglio

  • OGGETTO arte della carta filigranata di fabriano: tecnica di produzione della carta a mano con forma vergata (filigrana in chiaro)
  • CLASSIFICAZIONE TECNICHE
  • LOCALIZZAZIONE Fabriano (AN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE A seguito delle particolari caratteristiche, risulta immediata la distinzione tra la forma vergata e la forma velina, da cui si otterrà foglio di carta con filigrana in chiaro per la prima e carta con filigrana in chiaro-scuro per la seconda. Spesso ad arricchirle, un segno o marca rappresentante un oggetto, un simbolo, un personaggio, una lettera, una dicitura o una combinazione di questi elementi, cioè la filigrana. La filigrana in chiaro è realizzata in filo metallico di argentana, rame o bronzo modellato a mano con utensili da orafo. La filigrana, cucita a mano o saldata a stagno sulla tela vergata o velina, produce un rilievo sulla superficie di lavorazione della forma. I segni, inizialmente assai semplici, formano le due lettere "I" e "O" dell'alfabeto, due circoli tangenti esternamente, due circoli concentrici, linee in croce terminate da circoli. A distanza di pochi anni il disegno si perfeziona e si raffina assumendo forme diverse e più eleganti, frutto della creatività dell'artigiano. Nel Trecento i segni più ricorrenti sono: il grifone, i fiori, il monte, il cappello, il leone, la cicogna, la corona, il cavallo, la campana, il becco, il mezzo cervo, la bilancia, il melograno, l'angelo, la mannaia, il giglio, il drago, il forcone, l'aquila, San Giovanni, la spada, mezza luna e stelle. Le prime forme apparse con il segno nell’ultimo ventennio del XIII secolo sono la prova di una della principali innovazioni attribuite ai cartai fabrianesi. Il segno diverrà la peculiarità delle carte occidentali europee e la principale distinzione della carta orientale. Usato inizialmente come marchio di fabbrica, tra il 1305 e il 1312 indica il nome del fabbricante. I primi nomi filigranati appartengono a 15 artigiani che a Fabriano esercitarono il mestiere ciascuno per proprio conto nelle piccole gualchiere, dove abitavano con le rispettive famiglie. Le più antiche carte con i segni, ossia i più antichi fogli filigranati, confermano l’indispensabile adeguamento della forma alle esigenze tecniche e qualitative. I miglioramenti del processo di fabbricazione impongono modifiche delle forme impiegate dai cartai che si possono constatare ad esempio nell’infittirsi delle vergelle della tela metallica e nel restringimento della portata e quindi nel ravvicinamento dei filoni (Castagnari, 2016)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Modulo informativo
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 11-ICCD_MODI_1926537022851
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio delle Marche
  • ENTE SCHEDATORE Fondazione Fedrigoni Fabriano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

condividi

dalla rete