centro storico, lineare, difensivo, Cetraro, Citrarium (denominazione storica), Castrum Citrarii (denominazione originaria, 1097) (IX-XI)

Cetraro, ca 800 - ca 1000

CARATTERIZZAZIONE DEL TERRITORIO: L'immediato intorno del centro storico di Cetraro è geomorfologicamente formato dalla fascia pianeggiante compresa tra 0 e 120 m sul livello del mare che corre lungo la costa; ad essa si affiancano le colline che degradano verso il Mare Tirreno con versanti accentuati. L'orografia della zona è costituita dai rilievi di zone cristallino-scistose che incombono sulla Catena Costiera, continuazione sottoforma di dorsale del sistema appenninico, rettilinea e sublitoranea. L’assetto geologico della zona, in una visione più generale, è direttamente connesso a quelle che sono i caratteri di una piana costiera, oggetto, nel tempo da continue interferenze legate all’azione sia del mare che al trasporto terrigeno operato dai corsi d’acqua che confluiscono in questo tratto della costa tirrenica cosentina. CARATTERI IDROGEOLOGICI: il territorio rientra nel Complesso delle rocce metamorfiche a tessitura scistosa e comprende filladi, scisti cloritico-sericitici con intercalazioni di calcari cristallini e di quarziti, scisti quarzoso-feldspatici, scisti filladici, argilloscisti con intercalazioni di quarziti, appartenenti alla Formazione del Frido. Costituiscono il basamento cristallino pre-mesozoico delle varie falde del Complesso calabride. La permeabilità per fessurazione varia da bassa a molto bassa in relazione allo stato di alterazione spinta e di tettonizzazione. È solcato da diversi corsi d'acqua tutti a regime torrentizio (Triolo, Aron, San Giacomo, San Giovanni etc.).il bacino idrografico principale è quello del fiume Aron, ha un’estensione di 37.482 km2, con sezione di chiusura coincidente con la foce del Mar Tirreno. Il perimetro è pari a 28.85 km e la lunghezza della sua asta principale è di circa 11.28 km con una pendenza media dell’8.63 %. Il valore della densità di drenaggio è 4.01 km/km PAESAGGIO URBANO: CUP SITEMA VIARIO: Via Regina Elena è l'asse viario che aveva un tempo la funzione di riunire il quartiere Porta di Mare con la Piazza S. Benedetto. Via Roma era il corso principale nella Cetraro del XIX secolo; lungo l'asse stradario si affacciano i palazzi signorili del borgo. SISTEMA EDILIZIO: Porta di Sopra: In dialetto "Porta i supra" il rione sorge in corrispondenza dell’omonima porta nello spiazzo oggi denominato Piazza del Popolo. Imboccando Via Occhiuzzi ci si inoltra nel cuore del rione caratterizzato da vie sinuose che salgono verso Piazza Jannelli in cui è ubicato l'ex convento dei Cappuccini, oggi chiesa di S. Pietro. L'edificazione del Convento risale al 1634 e ben presto acquisì una certa importanza per gli studi teologici. Frate Angelo da Acri, il futuro beato, vi fu guardiano dal 1710 e nel 1737 e donò alla chiesa il gruppo scultoreo della Madonna Addolorata opera di maestranze napoletane, ancora oggi conservato nell’omonima cappella. La chiesa custodisce dipinti del pittore tardo manierista napoletano Giovan Bernardo Azzolino. Soppresso in seguito alle leggi murattiane nel1811, ripristinato nel 1818, il convento fu in vita fino al1865. Nel 1923, la chiesa fu elevata a parrocchia sotto il titolo di San Pietro Apostolo. Rione Piano: Rione Piano sorge alle spalle della Via Roma. Noto fra gli abitanti di Cetraro come "u chianu", il rione risale all’espansione urbana del XVI secolo. Salendo per via Piano l'abitato si caratterizza per stretti vicoli, piazzette, abitazioni con scale d'accesso esterne, archi e slarghi suggestivi. Infondo a via Roma è ubicata la Chiesa Matrice di S. Benedetto Abate il cui primo impianto risale agli inizi del XII secolo. Fino al '300 al monastero benedettino era attivo uno scriptorium in cui si compilavano libri liturgici e messali. I priori venivano nominati direttamente dall'abate di Montecassino. La torre è l'unica torre superstite del "Castrum Citrarii" e fu acquisita solo in seguito come torre campanaria del monastero. Sul sagrato della chiesa si affacciano il Palazzo Giannelli e la fiancata di Palazzo Del Trono, dimora privata della famiglia Del Trono edificato a fine Ottocento. Da Palazzo Militerni si diparte Via Regine Elena. Rione Corte: In Largo Giuseppe Ricucci, detto "a curti", aveva sede nel Medioevo la Curia Minor dei monaci cassinesi che amministrarono Cetraro del 1086 al 1807. Il vicino Palazzo del Vicario, eretto nel 1091, fu sede del rappresentante dell’Abate di Montecassino. Nella stessa area sorge la chiesa di S. Nicola, sul cui sagrato si svolsero fino alla fine del XVI secolo le adunanze dell'Università di Cetraro. La chiesa è probabilmente coeva all'edificazione del centro abitato, quando Cetraro faceva parte del Principato Longobardo di Salerno, e aveva inizialmente un'unica navata. L'edificio fu sottoposto a restauri nel Cinquecento e nei primi del Novecento. Nella piazza medievale sorge anche la chiesa di S. Zaccaria che fu probabilmente cappella riservata dei monaci e, dalla metà del '600 al 1829, fu intitolata all’Immacolata Concezione. Marinaria o Porta di Mare: Il quartiere della Marinaria è il più antico del borgo. Un tempo vi abitavano soltanto marinai, pescatori e lavoratori impiegati nell'Arsenale, dove fino ai primi del '700 si costruivano imbarcazioni per la Regia Marina Napoletana. In prossimità della Strada Statale si possono ancora scorgere i ruderi della Porta di Mare, luogo d'accesso al centro abitato per quanti giungessero dal mare, della chiesa dell’Annunziata e l'edicola con decorazione barocca del Calvario. Porta di Basso: L'antico Largo Porta di Basso corrisponde oggi a Piazza G. Losardo in cui sorgono la chiesa della SS. Trinità, fondata nel 1582 con annesso un Ospedale, e Palazzo De Caro. Non lontano è ubicata la chiesa di S. Pietro Apostolo, tra gli edifici più antichi di Cetraro, oggi mutila di molte sue strutture. La chiesa è ritenuta la prima parrocchia di Cetraro, ma i dati documentari in merito sono alquanto scarsi. Citata per la prima volta nel 1446, nel Cinquecento l'edificio contava al suo interno tre cappelle (S. Michele, S. Antonio e S. Caterina). Lavori di restauro risalgono al 1606.Nonostante il cattivo stato di conservazione in cui versa l’edificio, sono giunti sino ai nostri giorni lacerti della decorazione di facciata. SISTEMA DIFENSIVO: Torre di Rienzo: Torre costiera a pianta quadrata su tre livelli con scala interna. Sorge su un costone roccioso in prossimità del mare. Nota un tempo come "Torre d'Acqua Perropata" per la vicinanza ad una cascata, la Torre di Rienzo risale al primo XVII secolo e s'inserisce nel sistema di comunicazione tra torri di guardia del regno di Napoli. La Torre di Rienzo appartiene alla tipologia delle "torri cavallare" per la presenza di guardie a cavallo. Rimangono visibili, di fianco alla torre, tracce delle strutture di una stalla. Mura: Mura di cinta del centro abitato. Non rimane quasi nulla delle mura che in epoca medievale cingevano l'intero centro abitato di Cetraro

  • OGGETTO centro storico lineare, difensivo
  • CARATTERI AMBIENTALI AREA STORICO GEOGRAFICA: Tirreno cosentino. DEFINIZIONE GEOLOGICA: il territorio del Comune di Cetraro, ubicato sull'alto Tirreno cosentino, ad una quota compresa all’incirca tra 0.00 e 1.000 m s.l.m., si colloca nella zona di raccordo tra la costa tirrenica e l'arco Calabro-Peloritano, ritenendo, lo stesso, una porzione di catena alpina accavallata sulla catena appenninica. Tettonicamente, in questa parte di Catena, è ben esposta la sovrapposizione di elementi della Catena Alpina calabrese (catena cretacico-paleogenica a vergenza europea) su elementi della catena appenninica (catena neogenica a vergenza africana). Le formazioni continentali sono risalenti al neozoico-olocene e sono costituite in prevalenza da alluvioni e dune sabbiose. Predominanti sono le formazioni metamorfiche che risalgono al Paleozoico e sono costituite da calcari cristallini e marmi grigio scuri o biancastri localmente dolomitici occasionalmente conglomeratici. Le rocce presentano localmente una stratificazione grossolana con sottili intercalazioni di scisti. Qui la permeabilità è media-alta. Importanti sono anche le formazioni, dello stesso periodo, di scisti filladici grigi con vene e segregazioni di quarzo parallele alla scistosità. Le rocce sono attraversate da numerose superfici di discontinuità che possono originare fenomeni franosi. Qui la permeabilità è bassa. DESCRIZIONE GEOGRAFICA: Cetraro si estende per circa 6.568 ha ed è costituito da pianura, collina e monti, la cui caratteristica è il passaggio repentino da un paesaggio costiero a quello montano (raggiungendo anche i mille metri di altezza sul livello del mare, Monte Caloria). Il paesaggio costiero ha una morfologia tipica degli arenili sabbiosi e ciottolosi sicuramente frutto di fenomeni di trascinamento del materiale dai fiumi verso il mare (fiume Aron). Una fascia intermedia di raccordo tra la zona costiera e quella montana risulta interessata prevalentemente da un sistema collinare, caratterizzato da acclività variabili. Il sistema montano supera gli 800 m s.l.m. e costituisce la delimitazione verso i comuni limitrofi appartenenti alla catena costiera paolana. Il reticolo idrografico, controllato principalmente dai maggiori lineamenti tettonici, si presenta piuttosto fitto, con presenza di corsi d'acqua in approfondimento (legato al generale sollevamento regionale) che, nelle zone montane, esercitano un’azione di continuo scalzamento e di erosione alla base dei versanti. Nelle zone medio basse, viceversa, le aste principali presentano un andamento normale alla linea di costa e tra loro subparallelo con una distribuzione lungo il perimetro della regione piuttosto regolare. Il clima è quello tipico della costa mediterranea, con estati torride e inverni assai miti. Zona climatica C
  • LOCALIZZAZIONE Cetraro (CS) - Calabria , ITALIA
  • INDIRIZZO Via Roma, Cetraro (CS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il nome Cetraro deriva dal Latino "citrus" e si riferisce alla produzione di cedri o limoni nell'area circostante il borgo. Secondo le fonti e i ritrovamenti archeologici, Cetraro è stata la prima città marittima brettia. Campagne di scavo nelle aree circostanti al centro abitato, effettuate dalla Soprintendenza archeologica della Calabria negli anni 1997-1998, hanno riportato alla luce una necropoli brettia (IV-III sec. a.C.) insieme a materiale fittile e ceramico. Ritrovamenti archeologici si registrano lungo la vallata interna del torrente Aron e sui terrazzi collinari tra l’Aron e S. Tommaso. Numerose testimonianze ivi rinvenute sono riconducibili a fattorie di epoca brettia sparse sul territorio. In località S. Nicola sono state riportate alla luce strutture murarie con ceramiche a vernice nera e comune. Dalla necropoli di località Tresella sono emerse dodici tombe con corredo funebre databile al periodo 325-275 a.C. In epoca longobarda Cetraro rientrava nel Principato di Salerno, precisamente nella Diocesi di Malvito. Secondo quanto tramandato per tradizione orale, il primo nucleo abitato di Cetraro corrisponde al quartiere inferiore denominato Marinarìa. Negli anni ’50 del XI secolo, Roberto il Guiscardo occupò Bisignano e Cosenza e spartì con il fratello Ruggero d’Altavilla i possedimenti nell’area costiera. Cetraro cadde tra i territori di dominio del Guiscardo e venne offerta come dono di nozze alla duchessa Sikelgaita, figlia di Guaimaro e sorella del principe Gisulfo. Alla morte di Roberto il Guiscardo nel 1085, la duchessa donò all’Abbazia di Montecassino la Terra di Cetraro riservandosi l’usufrutto. Inseguito alla morte di Sikelgaita l’Abbazia divenne piena proprietaria della Terra di Cetraro e la donazione fu confermata dal figlio, il duca Ruggero Borsa. Nel 1090 Cetraro fu inoltre dichiarato luogo “nullius diocesis”, di conseguenza non più dipendente dalla diocesi di Malvitoma legato soltanto all’Abate di Montecassino. Riccardo Cuor di Leone, Re d’Inghilterra, nel suo viaggio verso Messina per prendere parte alla III Crociata, il 18 settembre1190 si fermò a Cetraro. Tra il 1277 e i primi anni Ottanta del XIII secolo, si registrò a Cetraro un incremento del clima d’insofferenza verso l’ambiente ecclesiastico e verso la dominazione angioina dovuto in particolare all’eccessivo regime fiscale cui gli abitanti erano soggetti e all’introduzione di una nuova decima a favore del sostentamento della Chiesa. Nel 1284numerosi centri costieri, tra i quali Cetraro, si rivolsero ai sovrani aragonesi per ottenere viveri e generi di prima necessità. La Regina Costanza d’Aragona rispose inviando galee cariche di grano e una truppa di milizie catalane. Nel1285 Cetraro passò dunque sotto il dominio degli Aragonesi, soggetta al diretto comando dell’Ammiraglio Ruggiero di Lorìa di Scalea. Nel 1300 il borgo tornerà sotto gli Angioini che vi eserciteranno nuovamente un governo sempre più autoritario e oppressivo. Nel corso del Trecento Cetraro subì una fase di declino a causa del continuo incremento delle imposte regie ed ecclesiastiche e di discordie interne tra personaggi locali quali Nicola de Pisanio e Benedetto e Ruggiero Fasano. Alfine di ristabilire l’ordine, nel 1358 il priore di Cetraro, fra’ Guglielmo, incontrò a S. Marco Argentano il conte di Altomonte Filippo Sangineto dandogli in locazione il feudo per cinque anni. In seguito al Grande Scisma d’Occidente, nel 1378 l’antipapa Clemente VII conferì un’“enfiteusi perpetua” sul feudo di Cetraro a Tommaso Brancati, nobile napoletano. Nel 1534 un’incursione turca con al comando il corsaro Arianedo Barbarossa devastò e distrusse gran parte del centro abitato di Cetraro con un grande incendio. In seguito a quest’episodio alcune famiglie cetraresi spostarono la loro attività di lavorazione dei tessuti in vico S. Angelo, da cui nascerà l’omonimo borgo. Il sisma del 1638 danneggiò gravemente il centro abitato di Cetraro. Nel 1806, con l’arrivo dei Francesi, Cetraro divenne Comune autonomo. In seguito alla Legge 19/01/1807 il centro fu dichiarato sede di Governo comprendente i Luoghi di Guardia, S. Angelo, Intavolata e Bonifati. Nel1810 la giurisdizione ecclesiale di Cetraro venne trasferita al vescovo di S. Marco Argentano. Nel 1815 Cetraro tornò sotto il governo borbonico che riconobbe i vecchi diritti dell’Abbazia cassinese, che resteranno in vigore fino al 1834. La Provincia di Cosenza realizzò la Strada Statale 110 che passa nel centro abitato causando la distruzione di parte delle mura, del fortilizio della Turricella e dei resti della Porta di Sopra. Il centro storico di Cetraro ha subito consistenti danni inseguito al sisma del 1905. Per tale motivazione lo Stato è intervenuto disponendo il consolidamento dell’abitato
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1800174293
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Provincia di Cosenza
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DOCUMENTAZIONE GRAFICA (1)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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