chiesa, conventuale, Chiesa di Sant'Antonio da Padova (post SECOLI/ XVII)

Pomarico, SECOLI/ XVII post

La chiesa di Sant'Antonio da Padova è adiacente al Convento omonimo e condivide con esso le varie vicissitudini costruttive e storiche. La facciata principale della chiesa è caratterizzata da un portale di fattura lineare con lesene scanalate, sormontate da un architrave sul quale è incisa la data di costruzione (1615). L'iscrizione recita "INTRATE HUC PURI PROCUL HINC PROCUL ITE PROFANI SUM PATULA INIUSTOS IANUA CLAVUS A MALIS 1615". Alla elementarità formale vicina al sentimento francescano utilizzata nella semplice facciata, si contrappone l'interno, connotato da apparati decorativi barocchi che con motivi floreali arricchiscono la navata principale sino all'altare maggiore. Lo spazio interno si articola in un vano rettangolare voltato a botte con lunette, separato mediante un arco trionfale a tutto sesto, dal presbiterio rettangolare, concluso da una cupola, e dall'abside poligonale. Ricche decorazioni barocche in stucco, che ripetono motivi floreali, coprono la volta e le alzate dell'altare. Gli arconi che si aprono sulla parete destra introducono alla navatella laterale costituita da campate quadrangolari giustapposte coperte da volte a crociera. Prima dei restauri condotti dopo il terremoto del 1980, l'interno si presentava arricchito da tre altari per lato, mentre oggi sopravvivono solo quelli della parete sinistra. Più in particolare, il primo di essi ospita la "Madonna con Bambino fra i santi Francesco d'Assisi e Antonio Abate" di Pietro Antonio Ferro (1570-post 1652). Sul secondo altare è collocata la "Madonna con Bambino tra i santi Giuseppe e Onofrio", opera di Giacomo Dantola. Al di sopra del terzo, campeggia infine il "San Rocco" di Domenico Guarino (1683-post 1756), mentre più in prossimità del presbiterio si ammira la Deposizione ancora di Ferro. Nella curva dell'abside sono collocate sei tele che, da sinistra a destra, raffigurano San Bonaventura, Sant'Apollonia, Sant'Agata, Sant'Eufemia, Santa Lucia e Maria Maddalena. Si tratta di un ciclo ancora completamente integro del già citato Guarino che fu attivo in Basilicata a partire dagli anni Venti del XVIII secolo, soprattutto per l'ordine francescano. Sempre allo stesso maestro vanno peraltro ricondotti il "San Liborio di Le Mans", posizionato solo in tempi recenti in controfacciata, e la "Santa Barbara" visibile nella navatella destra

  • OGGETTO chiesa conventuale
  • AMBITO CULTURALE Ambito Lucano
  • LOCALIZZAZIONE Pomarico (MT) - Basilicata , ITALIA
  • INDIRIZZO Europa, ITALIA, Basilicata, MT, Pomarico, Matera - Irsina, Pomarico (MT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nel XVII secolo, in contrada La Piana (altrimenti detta S. Sebastiano), nell'agro di Pomarico, vengono edificati il convento e l'adiacente chiesa di Sant'Antonio dei Padri Riformati. La costruzione, finanziata dall'Università, e autorizzata, con Breve Speciale, dal Ponteficie Clemente VIII, sorge ex novo e non già sui ruderi di un antico cenobio che, nel 1216, avrebbe accolto S. Francesco, durante una sosta del suo pellegrinaggio nell'Italia meridionale: nel contratto stipulato nel 1604 tra il Sindaco Geronimo Minora e i muratori Giovanni Martino e Lucio da San Nicola si stabilisce la località dove costruire il convento (appunto contrada La Piana o San Sebastiano) senza, però, far cenno ad antiche preesistenze. La realizzazione del Convento si protrasse per tutto il XVII secolo e negli anni 1670-1673 si costruì l'ala del dormitorio al quale, nel 1700, vennero addossati, con funzioni di sostegno, i locali della biblioteca. Negli anni 1704-1708, sotto il Provincialato di Padre Bonaventura da Pomarico, una nuova ala costruita a sud-ovest del convento ne modifica l'impianto quadrangolare. Nella seconda metà del 1700 venne giustapposto un secondo chiostro a nord-est e si trasforma la chiesa mediante l'addizione del vano presbiteriale e della cupola
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1700220991
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio della Basilicata
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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