cantina, Cantine grotta di Tursi (non determinabile)

Tursi, non determinabile

Il complesso rupestre di tipologia produttiva si estende su una vasta porzione di territorio pertinente all'abitato di Tursi e al suo antico centro storico: anche se le cantine appaiono raggruppate in piccoli nuclei, esse sono presenti capillarmente su tutto il territorio per cui rappresentano uno degli insediamenti produttivi più grandi di tutta la regione. La presenza degli ipogei interessa una buona parte dell'abitato ed è in stretta relazione con la vasta diffusione sul territorio della viticoltura. I sistemi rupestri si sviluppano su più livelli ed in particolare lungo i pendii che circondano la cosiddetta "Petrizza", ovvero il percorso a gradinate costruito dalla famiglia Donnaperna per collegare la sommità della Rabatana al quartiere di San Michele, ma sono localizzati anche nelle immediate vicinanze della Rabatana, tant'è che affacciandosi dalla sommità del paese, si possono scorgere nelle pareti argillose limitrofe, tanti ipogei con la funzione di cantina e recinti per animali. Il sistema di grotte sottostante l'area del Castello è databile ai XI-XII secoli e fu semidistrutto dal terremoto del 1669. Alcune parti erano ancora esistenti sul finire del XIX secolo, mentre l'ultima testimonianza superstite della struttura fortificata, una torre, è andata persa negli anni Settanta del Novecento. Ancora oggi è presente il vasto complesso di gallerie scavate nell'arenaria e riutilizzato con varie funzioni negli ultimi secoli. I cunicoli hanno affacci aperti verso i calanchi sottostanti e conservano nicchiette predisposte per la nidificazione dei piccioni, che oltre a garantire la disponibilità di proteine animali, erano sicuramente utilizzati per la produzione di guano. Il sistema rupestre di Tursi, come si può evincere dall'estensione sul territorio di questi luoghi produttivi, è molto articolato: oltre a grotte di piccole dimensioni, presenta scavi molto ampi realizzati lungo la viabilità principale e spesso preceduti da avancorpi in muratura di notevole ampiezza e qualche volta chiusi da leggere pareti di canne. L'organizzazione a terrazzi del tessuto urbano ha favorito anche lo sviluppo di ipogei in stretta connessione con le abitazioni ove il primo livello, quasi sempre controterra, precede e nasconde la grotta scavata nel pendio. I calanchi esistenti tra la sommità della Rabatana ed i pianori del sottostante abitato tardomedievale, sono perforati da numerose cavità che conferiscono al paesaggio suggestioni particolari. Una fitta rete di sentieri collega in orizzontale e verticale i vari sistemi che si sviluppano su tutti i pendii circostanti l'abitato

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