castello (PERIODIZZAZIONI/ STORIA/ Età medievale)

BITRITTO, XI - XIV

Situato nel centro storico, il castello di Bitritto potrebbe essere identificato come il nucleo originario dell’antico casale che sorgeva a pochi chilometri da Bari, citato come locus Vitrictum in un documento del 1070, nel quale viene nominata una chiesa bizantina dedicata a San Tommaso. Verso la metà del XII secolo, durante la dominazione normanna, il casale assunse l’aspetto di un castrum, e l’antica chiesa di San Tommaso venne sostituita o inglobata in una costruzione militare, costituita da tre torri a pianta quadrangolare irregolare, munite di piccole aperture per l’avvistamento, collegate tra loro da corpi di fabbrica bassi. I corpi di fabbrica bassi erano localizzati a nord e a est, mentre a sud e a ovest la corte interna fu circondata da una cinta muraria provvista sulla parte superiore di feritoie, evidentemente raggiungibile tramite un camminamento pensile in legno. Dopo 1150 il casale risulta citato come feudo del ducatus Apuliae e al feudatario Frangalio si deve l’ampliamento dell’edificio con l’intento di trasformarlo in una residenza fortificata che fece perdere al castello il suo aspetto originario. I lavori portarono alla sopraelevazione dei corpi basi tra le torri, le quali vennero rese regolari nella forma quadrata. All’interno del cortile venne addossata alla facciata nord un avancorpo che costituisce un loggiato per il primo piano. In questa fase il castello assunse un assetto militare completo ed efficiente all’interno di un borgo delimitato da cinta murarie di forma rettangolare, nel quale la fortezza occupava il vertice a nord est. Rimasto intatto durante l’età sveva e angioina, senza subire sostanziali trasformazioni, donato al Capitolo barese verso il 1209, il castello fu interessato da un intervento di modifica da parte dell’arcivescovo di Bari Bartolomeo Carafa intorno al 1350. Vennero demoliti alcuni tronchi della cinta muraria urbana per far spazio a nuovi edifici signorili e l’edificio perse in parte l’assetto militare con la soppressione dei sistemi di feritoie sul muro di cinta. Al piano terra il cortile venne parzialmente occupato da corpi bassi porticati con loggia e fornito di uno scalone per l’accesso al piano nobile dove si sviluppava il salone est, in origine coperto da capriate lignee sostituite da un’elegante volta a crociera costolonata. Rimasto proprietà della Curia Arcivescovile fino al XIX secolo, il castello si presenta con un impianto trapezoidale con due torri, una a pianta quadrata sull’angolo nord-orientale e una circolare sull’angolo sud orientale

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