centro storico, religioso, difensivo, Bitritto, Vitrictum (denominazione storica, 1070), Butrictum (denominazione storica, XI secolo), Betrictum (denominazione storica, XI secolo), Bitrictum (denominazione storica, XI secolo), Betricti (denominazione storica), Bitricto (denominazione storica, XII secolo) (XI)

BITRITTO, XI

Centro della provincia di Bari. Presenta funzioni residenziali, religiose, produttive, artigianali, militari e pubbliche

  • OGGETTO centro storico religioso, difensivo
  • CARATTERI AMBIENTALI Il comune sorge nell'area sud-occidentale del capoluogo. Il territorio comunale, sulle prime propaggini della murgia barese, è circondato prevalentemente da terreni, alberi da frutto e ulivi secolari
  • LOCALIZZAZIONE BITRITTO (BA) - Puglia , ITALIA
  • INDIRIZZO Piazza Leone, BITRITTO (BA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La località è menzionata per la prima volta nel 1070 col toponimo Vitrictum in un documento privato rogato da un certo notaio Sancius: la fonte pergamenacea si conserva nel cartularium nicolaiano della Basilica di Bari. Le denominazioni Butrictum, Betrictum, Bitrictum si ritrovano in alcuni documenti risalenti alla fine dell'XI secolo, in pieno dominio normanno. Il toponimo si trasforma in Betricti come si legge in un testamento frammentario vergato da un certo prete Conto. Nel catalogo baronale redatto tra il 1150 e il 1168 la località è indicata con la dicitura di Bitricto, denominazione che si riscontrerà sia in età federiciana che in quella angioina. Studiosi locali sostengono che le origini toponimiche nascerebbero da bis-turritum ad indicare una sorta di castrum con due torri. L'ipotesi sarebbe supportata dallo stemma araldico comunale, composto da un leone rampante e da due architetture turrite. Tale interpretazione non trova riscontro nella configurazione murario-difensiva della città, quest'ultima costituita da almeno cinque torri cronologicamente successive ai documenti di epoca normanna, in quanto edificate tra il 1347 e il 1367 su committenza del vescovo-barone di Bitritto, Bartolomeo Carafa. Ulteriori indagini sulle origini etimologiche del toponimo riconducono alla dicitura bis-trictum, che segnalerebbe un centro cinto da una doppia muraglia, e a quella di bis-tritum, che indicherebbe un paese distrutto per ben due volte: entrambe le ipotesi non trovano riscontri né strutturali né storico-locali. L'ulteriore studio toponomastico sostiene che la denominazione latino-medievale Vitrictum derivi da Viteretum o Veteretum, ossia sodaglia, terra incolta. L'ipotesi più attendibile, comune a Binetto e a Bitetto, i cui toponimi rilevano la medesima radice, delinea un'origine fitonimica del toponimo composto da vitis-ictum, ossia ettaro di vite, vitigno. In età tardo-antica, in corrispondenza del decumano massimo dell'ager Varinus, cioè del territorio di Bari, esisteva una fitta suddivisione poderale con un centro abitato, che corrisponderebbe all'attuale Bitritto. La località doveva essere un polo religioso-culturale per l'area ad ovest di Bari, tale da consentire intorno all'anno Mille, proprio a ridosso del decumano massimo, la costruzione di una chiesa collegiata dedicata a San Michele Arcangelo. L'esistenza di questo edificio di culto si attesta in un atto vergato nel 1289, in cui l'arcidiacono di Bitonto, Nicola di Blasio, canonico del capitolo nicolaiano della Basilica, figurava come titolare di un beneficio perpetuo nella chiesa di Sancti Angeli di Bitrecto. Le tracce più remote della frequentazione antropica dell'agro dove oggi sorge il paese riconducono agli insediamenti protostorici di grotta Mapane, comuni agli analoghi contesti presenti nel territorio di Bari. Le primitive comunità umane insediatesi nella zona dell'attuale Bitritto vivevano in ipogei carsici, successivamente trincerati e poi agglomerati in villaggi, i vici, corrispondenti alle antiche contrade, i cui toponimi odierni sono noti come San Marco, San Giovanni e Randa. Queste località agresti furono prescelte anche dai successivi abitatori peucezi, del cui vasto corredo funerario, tanto muliebre quanto guerresco, si conservano diverse testimonianze archeologiche. Storici locali ipotizzano l'esistenza di un antico pagus nella zona attualmente denominata il Pendio, il punto più alto dell'area, una sorta di nucleo acropolare, meglio difendibile da eventuali attacchi esterni. Ulteriori tracce che attestano la frequentazione del sito bitrittese anche in età romana si rintracciano in pieno centro, dove sorse una villa rustica nell'isolato corrispondente al castello di fondazione normanna: una sorta di azienda agricola destinata alla produzione olearia e viticola. L'origine fitonimica del toponimo di Bitritto dal termine latino Vitaritum trova riscontro nella preziosa testimonianza archeologica. La fase tardo-antica di Bitritto è segnata dalla guerra greco-gotica (535-553), periodo in cui sorgono i primi insediamenti proto-fortificati promossi dai Longobardi, individuabili nella prima elevazione ab imis fudamantis della casa-torre in piazza Leone, primigenio dispositivo di guardia a difesa dell'abitato. La lunga fase bassomedievale si apre con l'evergetismo normanno, che dota il paese di una cinta fortificata e di un castello impostato sul preesistente sito della villa rustica. Il maniero bitrittese vive tutte le modificazioni strutturali disposte dalle potenze che si sono avvicendate nei secoli successivi, sia dagli svevi che dagli angioini. L'età moderna è segnata dalla definitiva assegnazione del feudo bitrittese insieme a quello di Cassano Murge tra i possedimenti della curia arcivescovile di Bari. Fino alla fine del XIX secolo la fortezza rientra nei possedimenti del Capitolo arcivescovile. Il progressivo potere delle figure vescovili nel clima controriformistico secentesco determina l'edificazione della chiesa Matrice di Santa Maria di Costantinopoli, eretta come ex voto a conclusione dell'epidemia di peste. Tra XVII e XVIII secolo accresce l'istituzione di confraternite laicali con la conseguente committenza di chiese confraternali. Nel 1806, unitamente all'emanazione di altre disposizioni antifeudali in seno ai napoleonidi, sono debellati i diritti feudali dei baroni. Il baronato-arcivescovile si scaglia contro l'albero della libertà e del laicismo francese: nonostante tali opposizioni, inizia il processo di allontanamento dei curiali dal paese, definitivamente portato a termine nel 1861
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1600365446
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bari
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DOCUMENTAZIONE GRAFICA (1)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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