Chiesa del Santissimo Nome di Gesù

Pozzuoli, 1703/00/00 - 1706/00/00
Volpe Salvatore (pozzuoli 1910 – Pozzuoli 1989)
Pozzuoli 1910 – Pozzuoli 1989

Nascosta da un groviglio di case si presenta al visitatore quasi di sorpresa. La sua semplicità architettonica è sottolineata dalla sistemazione urbanistica degli edifici circostanti. L’accesso alla chiesa è garantito da una scala a doppia rampa sotto la quale è posto l’ingresso alla cripta. Questo ambiente si sviluppa su due ambienti interrati: il primo è a tre navate divise da massicci pilastri e termina in un’abside con altare sormontato da un affresco ormai illeggibile. Da questo livello, coperta da una volta a crociera a sesto ribassato, si accede all’ambiente sottostante, costituito da due navate con volta a botte, che probabilmente era una cisterna di epoca romana. La chiesa è un’aula a navata unica coperta da volta a botte con unghiature. Sull'ingresso cantoria è collocato un ampio finestrone che illumina scenograficamente l'altare maggiore. La zona absidale, coperta da un tiburio sostenuto da pilastrini con capitelli compositi, è sottolineata dalla presenza di una cona recante dipinti di Paolo de Matteis; mentre, le pareti laterali presentano superfici lisce sulle quali trovano posto tele mistilinee di Girolamo Cenatiempo. Alle pareti della navata trovano posto sei tele intercalate da quattro pannelli affrescati raffiguranti putti. Il presbiterio è coperto da un tiburio. Le sculture in legno di legno policromo di autore ignoto, risalenti al secolo XVIII, raffiguranti S. Giuseppe e Madonna col Bambino Gesù, di altezza 1.60 m. circa, in data 10 marzo 1974 sono state trasferite nel Palazzo vescovile di Pozzuoli, per difenderle dal pericolo di furto cui erano esposte, essendo stato abbandonato dagli abitanti il Rione ove si trova la chiesa di S. Giuseppe, per i danni arrecati agli edifici dal bradisismo

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