casa Braida - Caratti

Udine, ante XIV - fine-XX

L’edificio a pianta rettangolare è sviluppato su cinque livelli fuori terra, compresa la soffitta; in minima parte è interrato, con la presenza di due piccoli locali adibiti ad ex cantine. Dalla retrostante piazzetta Valentinis si accede alla corte interna, dotata anch’essa, di portone carraio e pedonale, come il fronte principale. Il prospetto prospiciente via Manin, è caratterizzato da uno sviluppo orizzontale, rimarcato dalle due cornici marcapiano in pietra, che corrono sia sopra il secondo ordine di finestre, a sottolineare il piano nobile, che in prossimità delle piccole aperture rettangolari della soffitta. Al pianterreno, caratterizzato da una zoccolatura con lastre di pietra, si allineano sei aperture simmetricamente disposte ai lati del portone carraio, aperto verso la corte, di cui una costituisce l’accesso pedonale. A differenza delle regolari finestrature del secondo e quarto ordine, di dimensione leggermente inferiori e riquadrate in pietra, le aperture del terzo livello appaiono coronate da una architrave sporgente e si dispongono ai lati di una porta finestra sormontata da timpano triangolare, protetta da balaustra in ferro battuto. Ad impreziosire ulteriormente la facciata, la targa commemorativa dedicata a Umberto Caratti, in linea con il gusto eclettico dell’adiacente Palazzo d’Oro. Essa è posta sul lato sinistro del portone carraio, inserita tra le finestre del primo e del secondo ordine. La bella lapide in marmo bianco, opera di Giuseppe Pischiutti (1863 – 1956), scultore ed ebanista gemonese, rappresenta, con le sue eleganti figure femminili in stile liberty reggenti il medaglione bronzeo, prezioso pendant al bassorilievo cinquecentesco del Carona sulla facciata del rinascimentale Palazzo Mantica, posto sul versante opposto della via. Ripartizione pressoché analoga presenta il prospetto interno, seppur ammalorato dalla vetustà e dagli agenti atmosferici

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