casa Pividori - Gori

Udine, ante XIV - fine-XX

L’edificio a pianta rettangolare è sviluppato su cinque livelli fuori terra, compresa la soffitta. Comprende nell’impianto planimetrico una piccola corte sulla quale un tempo insisteva un ulteriore corpo di fabbrica, oggi crollato. Il fronte principale, prospiciente via Manin, è caratterizzato da una elegante finitura cromatica, satura e brillante, realizzata con terra verde. Tre teorie orizzontali di aperture rettangolari, riquadrate in pietra ed allineate sia orizzontalmente che verticalmente, lo caratterizzano. In linea con i basamenti delle finestre corre una fascia marcapiano del medesimo spessore dei riquadri, realizzata in color grigio pietra con una finta bocciardatura trompe l’oeil. A livello delle soffitte, si aprono invece una serie di finestrelle rettangolari non riquadrate sotto le quali corre una cornice marcapiano lapidea. Nel pianterreno, rivestito con lastre di pietra e soprastante marcapiano, s’inseriscono le due aperture di maggiori dimensioni, seppur di foggia differente. Sul fronte rivolto verso Salita San Bartolomio, l’articolazione si presenta meno omogenea, con finestrature di varie dimensioni, non allineate e solo in parte riquadrate in pietra. In linea con la porta d’accesso posta lungo la salita s’inserisce poi un arco di rinforzo tra l’edificio e la casa sul versante opposto della via. Lasciati a vista, col intento di poterne pienamente fruire, vi rimangono importanti frammenti di stilatura della muratura superstite della preesistente casa medievale affiorati grazie alle indagini stratigrafiche condotte durante il recente restauro. La porzione costituisce un residuo della muratura preesistente, inglobata all’interno della più recente fabbrica e per tale motivo discontinua, interrotta nel suo sviluppo dalle forometrie e dalle nuove esigenze strutturali. Elemento distintivo della porzione di muratura più antica è l’uso della stilatura dei giunti, tradizionale tecnica edilizia tipicamente duecentesca, diffusa anche in Veneto. Essa costituisce l’operazione conclusiva di una serie di fasi successive necessaria a tirare le malte di raccordo dei giunti fra i conci. La stilatura conferiva non solo una migliore presentazione estetica, ma anche saturità strutturale e protezione dagli agenti atmosferici della muratura a faccia vista. La facciata rivolta sulla corte interna, dotata al primo, secondo e terzo livello di ballatoi con ringhiera in ferro, si presenta ammalorata dalla vetustà e dagli agenti atmosferici. Lo stesso interno si presenta allo stato attuale in stato di abbandono, necessitando di interventi anche di carattere strutturale

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