Acquedotto Poiana

Cividale del Friuli, 1926

Il tessuto urbano del quale fa parte l'edificio è situato fuori dalle mura e sino alla data di inizio lavori (1926) era campagna ai margini di due strade, via Udine e via Duca degli Abruzzi, probabilmente tracciate agli inizi del secolo. Le tipologie circostanti sono di carattere residenziale e pubblico (caserma Francescatto). L'edificio è isolato nell'ambito del lotto, con la presenza di due depositi, uno dei quali situato sul perimetro del lotto e arretrato rispetto al fronte stradale e posto al vertice dell'incrocio fra via Udine e via Duca deli Abruzzi. Di pari altezza con gli edifici limitrofi, presenta numerosi elementi d'interesse in facciata. Giace in piano rialzato rispetto alla strada. Orientamento sud-est. Edificio con fondazioni in calcestruzzo, murature d'ambito in pietrame e mattoni. Muri di spina in mattoni. Solai a volta in mattoni, calcestruzzo e legno. Copertura con struttura lignea e manto in coppi di laterizio. I valori architettonici di questo edificio sono rappresentanti: dalle cornici delle finestre, dal timpano spezzato sormontato da due mascheroni, dal marcapiano, dallo zoccolo di base e dai cantonali in bugnato liscio realizzato in stucco. Sul frontone vi è la presenza di una scritta relativa all'anno di costruzione (A.D. MCMXXVI). La pianta è a "L", su due piani più sottotetto praticabile. Scantinato che non occupa la parte totale dell'edificio

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