scuola primaria “Cap. A. Feltrinelli”

Comune Di Gargnano, 1921/12/04 -

"In uno splendido opuscolo pubblicato per la circostanza, l'edificio è così descritto dal fratello dell'eroe caduto, ing. Antonio Feltrinelli. L'edificio è costituito da un corpo di fabbrica doppio il quale sorge lungo la strada che da Gargnano conduce alle frazioni montane con esposizione di sud-est. La superficie coperta è di mq. 532, l'altezza dal piano della strada alla cornice di gronda è di m. 16. L'interno è diviso in tre piani. Il piano terreno contiene i locali per deposito di combustibili, la caldaia del termosifone e un ampio locale della superficie di mq. 76 che può adibirsi a sala delle conferenze o per proiezioni con accesso e vestibolo indipendenti. Agli altri due piani si accede dall'esterno da un'ampia gradinata a comodi ripiani. L'atrio è costituito da un salone con soffitto a scomparti in stucco sostenuto da lesene alla cui base corre uno zoccolo al quale sono addossati dei sedili per comodità di chi attende. Questo locale è il sacrario destinato specialmente alla memoria del capitano Angelo Feltrinelli. Alla destra di chi entra, lo ricorda una stele in bronzo con bassorilievo figurante la Gloria che sostiene e bacia l'eroe morente; al di sopra un alto rilievo colla figura dell'Estinto sorretto dall'aquila dalle ali spiegate; ai lati due targhe portano le motivazioni firmate dai Ministri della Guerra dell'epoca delle due medaglie d'argento che fregiavano il suo petto. I bronzi spiccano sullo sfondo di granito scuro di Biella lucido. Ideatore ed esecutore della plastica è lo scultore Bassano Danielli di Milano. Dal vestibolo si accede ad una vasta e comoda scala che conduce al piano superiore. Le aule sono sette di cui tre al primo piano e quattro al secondo; alte m. 5,75, illuminate abbondantemente e spaziose, disimpegnate da un ampio corridoio che dà accesso alle ritirate, ai locali della Direzione e del bidello. Ritirate e locali rispondono alle esigenze moderne e regolamentari; le aule sono riscaldate con termosifoni; le ritirate sono alimentate da acqua proveniente da un serbatoio situato sul colle sovrastante. Le acque luride, filtrate e rese limpide ed inodore, scendono poi al lago. La muratura è in pietra del luogo con struttura in cemento armato; i soffitti sono pur in cemento armato, tranne quello al 2° piano che è in tavole e travi in legno a vista tinteggiati. Un ampio solaio accessibile e ben ventilato forma camera d'aria sotto il tetto. Questo è coperto con tegole marsigliesi fornite dalla Ditta Derotti (?), ha una gronda sporgente, pure in legno perlinata e tinteggiata. Il portale, lo zoccolo ed i gradini della scala sono in pietra di Rezzato. Le linee architettoniche esterne sono prese dal nostro Risorgimento primitivo, accoppiano la semplicità all'eleganza, permettendo le vaste aperture necessarie ad un edificio di questo genere. Il corpo laterale a destra, leggermente avanzato, ha un po' più importanza decorativa perché da esso si accede al vestibolo ove risiede il monumento dell'Eroe. Il portale con timpano arcuato è fiancheggiato da aperture; al piano superiore, davanti al finestrone, vi è un piccolo balcone che ricorda le logge delle grida del medioevo. In corrispondenza al piano superiore, la facciata è tinteggiata a fresco a colori con disegni geometrici e cordoni intrecciati propri del primo Rinascimento, decorazione che dà una nota gaia all'edificio, concordando la sua architettura alla natura lussureggiante che lo circonda. Direttore dei lavori fu lo stesso ing. Giuseppe Feltrinelli mirabilmente coadiuvato dal fratello Faustino e dall’ing. Antonio Feltrinelli che con assiduità indefessa, con amore infinito ha condotto a termine il grandioso edificio in meno di 15 mesi, vincendo tutte le difficoltà, superando tutti gli ostacoli. I calcoli dei cementi armati furono fatti dall'ing. Giancarlo Magistretti; le indicazioni per la fognatura furono date dall'ing. Giannitrapani (?) Piazza; l'impianto del termosifone dalla Ditta R. Callond (?) di Milano, le opere in pietra ed i cementi decorativi dalla ditta A. Maccabiani e C. di Brescia, le pitture decorative dai signori Fasani e Scaroni. Tutti contribuirono all'erezione del sontuoso monumento che tramanderà ai posteri la memoria del munifico donatore e di Colui che sacrificò la sua vita sull'altare della Patria. A perennemente ricordare l'atto munifico dell'insigne benefattore, il Consiglio Comunale di Gargnano, interprete dei sentimenti del suo popolo, con deliberazione 30 ottobre 1921, incaricava il consigliere avv. prof. cav. Massimo Avanzini di dettare una epigrafe che incisa nel marmo, eternasse con la data inaugurale, anche i sentimenti di affetto dei gargnanesi beneficati. La lapide è murata nell'atrio d'ingresso delle scuole, nella parete di fronte al monumento, ed a caratteri d'oro reca: "IV dicembre 1921 MCMXXI/In memoria del capitano Angelo Feltrinelli/queste Scuole/atto di illuminata pietà/dal padre comm. Giuseppe donate al Comune/Gargnano con animo grato consacra/nel nome non perituro dell'Eroe/alle memorie e alle fortune del suo popolo/Traggano dal sacrificio le nuove generazioni/luce e moniti per l'avvenire. Per delib. Consig. 30 X 1921” Il popolo e le autorità si attardano ad osservare il bello edificio e il monumento dell’Eroe e ne restano ammirati. (…) (La Sentinella, 6 dicembre 1921, p.3; La Provincia di Brescia, 6 dicembre 1921, p.4)

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