impianto termale

Portigliola, post 501 - ante 800

Impianto termale pertinente ad una villa suburbana, articolato in vari ambienti alcuni dei quali riscaldati, (contraddistinti in pianta da lettere maiuscole). Ambiente A: vano centrale delle terme con pareti in laterizio nelle quali si aprono quattro nicchie con resti di intonaco; alzato conservato per 5 m ca.; pavimentazione forse in lastrine marmoree; sistema sottopavimentale a suspensurae; pilastrini formati da laterizi di forma circolare; ipocausto comunicante con gli ambienti limitrofi B, C, D, F e con le vasche D, E mediante bocche di prefurnio; accessi verso gli ambienti B ed F. Ambiente B: piccolo vano di forma irregolare, forse anticamera di A; muratura in laterizio; sistema sottopavimentale a suspensurae con pilastrini formati da laterizi quadrangolari; ipocausto comunicante, mediante prefurnio con A e con l’esterno, con C mediante un condotto. Ambiente C: forma rettangolare, sottopavimentazione attraversata da un condotto comunicante con B, probabilmente uno sfiatatoio; tracce di tubuli lungo le murature; le pareti hanno faccia interna con cortina laterizia, faccia esterna ancora in laterizio verso A e B, in vittato verso G e H. Vasca D: forma rettangolare, muratura in laterizio con residui sulla faccia interna del rivestimento in cocciopesto, tracce di grappe a T e un frammento di tubulo; sul muro ovest si apre in alto una finestra quadrangolare; in basso, al livello della sottopavimentazione, si apre, verso l’esterno, una bocca di prefurnio alla quale si addossano alcuni rozzi muretti in ciottoli, da ritenere, apprestamenti per l’alimentazione dei forni; presso la finestra si nota una tubazione comunicante con una vaschetta in pietra calcarea, un’altra tubazione di scarico è visibile nel muro nord, una terza attraversa il muretto tra la vasca e l’ambiente A. L’ambiente ha subito almeno due modificazioni in antico: la prima riguarda l’accesso verso A, costituito da un’ampia apertura con gradini, questo venne alzato in D con la messa in opera di un filare di blocchi di calcare e, contemporaneamente, abbassato in A di circa 30 cm; inoltre, un angolo del medesimo accesso venne scalpellato per far posto ad un elemento non identificabile; il secondo intervento è costituito dalla costruzione del muretto che divide la vasca in due parti, il quale appoggia sulla pavimentazione originale in lastrine di marmo. Ambiente F: di forma quadrangolare, ad esso si accedeva da A; sistema sottopavimentale a suspensurae in pietra calcarea; resta qualche traccia della pavimentazione originale di marmo. Nel muro esterno sud si apre, al livello della sottopavimentazione, una grossa bocca di prefurnio con copertura costituita da un blocco di calcare, ai lati di questa si vedono resti di muri che, come si è visto per la vasca D, appartenevano alle strutture che servivano all’alimentazione del forno stesso; la muratura è in laterizio. Vasca E: conformata a ferro di cavallo; muratura in laterizio conservata in alzato per circa 5 m; al centro della curvatura si apre in basso una bocca di prefurnio comunicante con l’esterno; in alto è visibile parte di una finestra. È possibile identificare anche qui almeno due condotti dell’acqua: il primo si raccorda con una vaschetta in pietra calcarea posta all’esterno, il secondo attraversa il muretto divisorio tra la vasca e l’ambiante A. L’accesso della vasca verso A doveva essere in origine rialzato e gradinato, ma di esso restano scarse tracce in un angolo (verso est); in un secondo momento il muretto venne in parte scalpellato fino al livello della pavimentazione in modo da ottenere un’apertura uguale a quella tra A ed F, di cui si è rintracciata parte della soglia, in tal modo la vasca sembra aver perso la sua originaria destinazione. Sembra che a livello di ipocausto vi fosse comunicazione tra E ed F. Ambiente H: vano rettangolare con muratura in opera vittata, solo il muro che lo divide dall’ambiente C presenta cortina laterizia sulla faccia est (cfr. supra). A livello di sottopavimentazione, lungo il muro ovest, si apre una canalizzazione ben conservata con rivestimento in cotto, raccordata all’esterno con un altro lungo canale nel quale dovevano confluire le acque di scarico (forse di tutto il complesso), un altro piccolo fognolo è stato evidenziato presso la vasca I. Vasca I: pianta a ferro di cavallo; muratura conservata in alzato per circa 60 cm in vittato; all’interno tracce abbondanti del rivestimento in cocciopesto. Ambiente G: il suo limite nord non è ancora ben definito; murature in vittato; accesso alla vasca I. Questi ultimi tre elementi del complesso devono appartenere al frigidarium, non sono, infatti, viste tracce di sistemi di riscaldamento. Fuori dall’area di scavo, a nord, vi sono resti, ben conservati, di una cisterna

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