Insediamento romano in c.da Casino Mortelletto (insediamento, luogo di attività produttiva)
Le due campagne di scavo, eseguite nella fascia costiera pianeggiante, a circa 300 m dalla linea di costa, hanno riportato alla luce, nei saggi AB e H-L, due serie di ambienti. Il primo saggio, al di sotto degli strati di obliterazione e crollo delle strutture 1, 2, ha rivelato le strutture murarie 3, 4 e 5 che delimitano un ambiente α che, attraverso una soglia di laterizi (22) comunica con l’ambiente β, delimitato dalle continuazioni dei muro 3 e 5 che terminano con due pilastrini di ingresso ai due ambienti. Il primo ambiente è pavimentato con cocciopesto, lacunoso al centro. All’esterno, a nord si appoggia un muro (41) NS, mentre ad est è emersa una sepoltura entro anfora di probabile produzione africana. La pianta di questo primo ambiente, in origine isolato rispetto all’altro, potrebbe far pensare ad un luogo di culto. Il saggio H-L, aperto 20 m a nord dell’altro, ha restituito una serie di strutture (10, 11, 13, 14, 19, 24, 25, 28) che delimitano gli ambienti γ, δ, ε, orientati NS. Nell’ambiente γ, , dopo l’asportazione degli strati di obliterazione (1) e di crollo (17), è emerso un pavimento in cocciopesto idraulico ed un pulvino che copre i muri 13, 19 e 11; all’esterno, si appoggia al muro 10, verso ovest, una scala (37) con due gradini realizzati con mattoni ed intonacati di bianco. Gli ambienti δ, ε, dopo l’asportazione degli strati di obliterazione (1, 2) e di crollo (32, 34), è emerso un pavimento in cocciopesto grezzo. Verso sud, un muro (39) si appoggia al muro 10 dell'ambiente γ, formando con quest'ultimo e con il muro 12 l'ambiente δ. Le tecniche edilizie individuabili nella costruzione del complesso sono tre e sembrano corrispondere ad altrettante fasi cronologiche abbastanza distinguibili, ma non databili con precisione (cfr. campo ELE). Questi ambienti non sembrano avere un carattere residenziale, ma produttivo (γ) e di immagazzinamento (δ, ε)
- OGGETTO insediamento
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CLASSIFICAZIONE
luogo di attività produttiva
- AMBITO CULTURALE Ambito Romano
- LOCALIZZAZIONE Nicotera (VV) - Calabria , ITALIA
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Rinvenimento di un frammento di ossidiana dallo strato 3 del saggio BB. La datazione fornita (I-III sec. d.C.) non è basata su dati incontrovertibili, poiché la tecnica edilizia non offre limiti cronologici precisi. Neanche il materiale ceramico può essere di aiuto per la prima fase di costruzione e per le due successive di ristrutturazione del complesso, in quanto il suddetto materiale è stata rinvenuto negli strati di obliterazione, crollo, frequentazione spontanea e ultima vita dell'edificio. Tra i materiali raccolti si ricordano solo un frammento di T.S. Italica, uno di T.S. Sud-gallica, una certa quantità di T.S. Africana A ed una grande quantità di T.S. Africana D e ceramica africana da cucina. Testimonianze dell'abbandono dell'edificio dalla sua funzione originaria sono le due sepolture databili intorno al IV sec. d.C. Tracce di frequentazione nel V e VI sec. d.C. sono date dal rinvenimento di frammenti di forme ceramiche in T.S. Africana D, prodotte in quei secoli (Hayes 91 e 99 tarde). Sono stati rinvenuti materiali ancora più recenti relativi, probabilmente, a sporadiche frequentazioni come una fibbia di anatrella databile tra il VI e il VII sec. d.C. e alcuni frammenti di vasi a bande sovraddipinte in rosso databili tra il VII e il XII sec. d.C. (cfr. Lattanzi 1983). Cfr. schede inventariali nn. 30421-30620
- TIPOLOGIA SCHEDA Complessi archeologici
- INTERPRETAZIONE Approdo o mansio inquadrabile nel I-III sec. d.C., abbandonato sicuramente a partire dal IV sec. d.C., con frequentazioni sporadiche tardo-antiche. L'interpretazione del complesso è alquanto problematica. L'ubicazione dell'edificio, situato su una cimosa costiera circondata da colline che meglio ospiterebbero villae rusticae, spinge ad ipotizzare che si tratti di un insediamento di tipo diverso da un insediamento rurale di carattere residenziale-produttivo. Dalla bibliografia è nota una villa in località S. Faustina, sulle colline circostanti (cfr. Paoletti, Settis 1989, p. 38). Studi geologici preliminari attestano che in questo tratto la linea di costa è in forte avanzamento, tanto che il sito nel I sec. d.C. avrebbe potuto essere molto vicino al mare. La pianta dell'edificio con gli ambienti α, β, ricorda la tipologia costruttiva dei luoghi di culto. Il sito era già noto a P. Orsi che aveva segnalato, tra l’altro, il rinvenimento di una necropoli con tombe in casse di muratura, più di rado in mattonacci, e resti di muri pertinente abitazioni, con una rete di condotte fittili di acqua, scavate nel 1928 (cfr. Orsi 1929, pp. 46-49), la cui posizione rispetto all'edificio ben si accorderebbe con l'ipotesi di una mansio o statio. Un confronto è con la statio identificata in località Pauciuri a Malvito (CS) (cfr. Lattanzi 1983, pp. 573-575). Gli unici ambienti riportati alla luce, sebbene la loro funzione non sia chiara a causa della limitata estensione dello scavo, sembrano avere un uso di immagazzinamento e/o funzione di deposito di merci e/o derrate alimentari. Un unico ambiente sembra avere una funzione produttiva o di lavorazione a causa del suo rivestimento interno in signino e delle fistulae plumbee che attraversavano il suo muro occidentale e quello orientale. E' impossibile dire, allo stato delle ricerche, di quale attività di lavorazione si trattasse
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CONDIZIONE GIURIDICA
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1800166995
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia
- DATA DI COMPILAZIONE 1986
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2019
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0