Orlo espanso all’infuori orizzontalmente con labbro verticale leggermente bombato separato da esso mediante piccola risega. Collo dal profilo concavo, spalla orizzontale, corpo cuoriforme ben espanso e piede ad echino rovesciato incavato internamente. Anse laterali risvoltate impostate con leggera obliquità sulla parte superiore del corpo; l'ansa superiore, a bastoncello, è impostata dalla parte mediana del collo allo spigolo della spalla. Per difetto di cottura la sagoma della spalla del vaso non è perfetta. L'orlo superiore della bocca ed il bordo inferiore esterno del piede presentano la sola ingubbiatura; risparmiate pure una zona rettangolare tra gli attacchi delle anse laterali, una zona circolare con linee nere interne agli attacchi stessi, la parte interna delle anse e due linee sottili all'attacco e lungo il bordo superiore del piede. Sul labbro è una fascia di ovuli separati tra loro nella parte inferiore da puntini neri la parte medio inferiore del collo è occupata da un fregio di palmette alternate a boccioli di loto doppi che si uniscono alla linea chiara che inquadra la decorazione a palmette. Sotto la scena figurata è un fregio a meandri rivolti a sinistra, in gruppi di tre interrotti da riquadri a croci dritte e solo in tre casi nella faccia secondaria a croce obliqua. La faccia secondaria è occupata da un'elaborata decorazione a palmette. Sotto le anse laterali, con la testa rivolta verso la scena figurata, sono due volatili identificabili con oche selvatiche, tra esse e la scena si aggiunge da un lato un ciuffo d'erba, dall'altro un nodo con le bende. La scena figurata rappresenta su un terreno indicato da sassi e da qualche arbusto, un cocchio trainato da quattro cavalli lanciati al galoppo con le bocche aperte nello sforzo. I cavalli hanno il ciuffo superiore della criniera infiocchettato e l'imbragatura di tipo Corinzio. Sulla quadriga vola Eros, il quale stringe tra le mani protese in avanti una banda che qui può simboleggiare sia le nozze che la vittoria. Dinanzi al cocchio, di tre quarti a destra, sta una figura muliebre vestita di un lungo chitone manicata stretto in vita e con doppie bordature verticali al centro del kolpos che poi continua anche nella parte inferiore dell'abito. La donna, la quale deve identificarsi molto probabilmente con Afrodite, regge con la mano sinistra, protese in avanti una patera baccellata colma di offerte e nella sinistra stringe il manico di una prochoe. Dei due personaggi sul cocchio rimangono il braccio impugnante la frusta e parte del berretto frigio dell'auriga, il quale doveva essere volto all'indietro, nonché la testa diadema di una piccola parte del mantello svolazzante di una figura muliebre. Nella scena così composta si deve riconoscere il mito di Pelope e Ippodamia

  • OGGETTO hydria
  • MATERIA E TECNICA argilla/ eseguita al tornio
    argilla/ giallo-rossiccia tendente al nocciola con ingubbiatura giallo rossiccia. Vernice nera brillante., giallo-rossastra con ingubbiatura rossastra. Vernice nera brillante
  • MISURE Diametro: 17 cm
    Altezza: 44.4 cm
    Larghezza: 32.8 cm
  • CLASSIFICAZIONE STRUMENTI - UTENSILI - OGGETTI D'USO/ CONTENITORI E RECIPIENTI/ CERAMICA/ Ceramica a figure rosse
  • AMBITO CULTURALE Produzione Locale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo archeologico nazionale della Siritide
  • INDIRIZZO Via Cristoforo Colombo, 8, Policoro (MT)
  • SPECIFICHE DI LOCALIZZAZIONE Sala IX, vetrina 31
  • TIPOLOGIA SCHEDA Reperti archeologici
  • LUOGO DI REPERIMENTO Policoro (MT) - Basilicata
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1700221904
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Museo Archeologico Nazionale della Siritide
  • ENTE SCHEDATORE Museo Archeologico Nazionale della Siritide
  • DATA DI COMPILAZIONE 1975
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2023
  • DOCUMENTAZIONE ALLEGATA documentazione cartacea (1)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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