Orlo espanso all'infuori orizzontalmente con labbro verticale leggermente bombato separato da esso mediante breve risega. Collo dal profilo concavo, spalla orizzontale, corpo cuoriforme ben espanso, piede ad echino rovesciato incavato internamente. Anse laterali risvoltate impostate con leggera obliquità sulla parte superiore del corpo; ansa superiore a bastoncello impostata dal collo alla spalla. La bocca ed il collo sono lievemente deformate per difetto di cottura. L'orlo superiore della bocca ed il bordo inferiore esterno del piede presentano la sola ingubbiatura; pure risparmiata una zona rettangolare tra gli attacchi delle anse laterali, una zona circolare con lineole nere attorno agli attacchi stessi e la parte interna delle anse. Sul labbro è una fascia di ovuli separati tra loro nella parte inferiore da puntini; la parte medio-inferiore del collo è occupata da un fregio a palmette alternate a boccioli di loto doppi. Sotto la scena figurata è un fregio a meandri rivolti a sinistra (solo in un caso a destra), in gruppi di tre sul lato principale, ma di quattro sul lato secondario. I meandri sono divisi tra loro da riquadri a croce dritta (in un caso obliqua). La faccia secondaria è occupata dalla solita decorazione a palmette e girali piuttosto elaborata. Sotto le anse laterali, sono due volatili dal piumaggio variegato, con la testa rivolta verso la scena figurata, identificabili con oche selvatiche. La scena figurata si riferisce al momento culminante e più tragico del mito di Medea, quello in cui la maga dopo aver perpetrato l'orribile crimine dell'infanticidio se ne fugge su un carro trainato da dragoni anguiformi. La raffigurazione è appunto dominata dalla figura della maga vestita in abiti dalla foggia orientale, con un berretto frigio in capo, dipinte di prospetto. Accanto si legge la scritta MEDEIA (in maiuscole greche). In basso, sotto il carro di Medea sono i corpi dei due figli uccisi. Alla loro destra è Giasone, ignudo, con la spada levata nella destra in atto di avventarsi contro Medea; nel movimento il mantello gli si avvolge sul braccio sinistro la cui mano regge il fodero della spada. Alla sinistra dei fanciulli è inginocchiata una figura maschile, probabilmente il vecchio pedagogo, il quale è raffigurato nell'atto di portarsi la mano sinistra al capo in un gesto di orrore e disperazione. In alto, ai lati del cocchio di Medea sono due figure: quella di destra, alata, è alquanto mutila. Probabilmente si deve identificare con Helios, secondo il dramma euripideo. La figura di sinistra è quella di una giovane donna seduta, la quale indossa un ricco chitone, ornata di collana, orecchini e con il capo racchiuso in una benda ricamata o in un kekryphalos. Sta ammirandosi in uno specchio che regge con la mano sinistra. Probabilmente si deve identificare con Glauce la quale ha appena ricevuto i doni fatati e fatali di Medea

  • OGGETTO hydria
  • MATERIA E TECNICA argilla/ eseguita al tornio
    argilla/ giallo rossiccia tendente al nocciola con ingubbiatura giallo rossastra molto carica. Vernice nera brillante
  • MISURE Diametro: 17.3 cm
    Altezza: 44.3 cm
    Larghezza: 33 cm
  • CLASSIFICAZIONE STRUMENTI - UTENSILI - OGGETTI D'USO/ CONTENITORI E RECIPIENTI/ CERAMICA/ Ceramica a figure rosse
  • AMBITO CULTURALE Produzione Locale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo archeologico nazionale della Siritide
  • INDIRIZZO Via Cristoforo Colombo, 8, Policoro (MT)
  • SPECIFICHE DI LOCALIZZAZIONE Sala IX, vetrina 31
  • TIPOLOGIA SCHEDA Reperti archeologici
  • LUOGO DI REPERIMENTO Policoro (MT) - Basilicata
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1700221907
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Museo Archeologico Nazionale della Siritide
  • ENTE SCHEDATORE Museo Archeologico Nazionale della Siritide
  • DATA DI COMPILAZIONE 1975
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2023
  • ISCRIZIONI sulla spalla dell'hydria - M E Δ E I A - maiuscolo - A GRAFFITO - greco antico
  • DOCUMENTAZIONE ALLEGATA documentazione cartacea (1)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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