pelike/ protoitaliota a figure rosse

Orlo espanso all’infuori orizzontalmente e ribaltato; largo collo dal profilo concavo; corpo globulare; piede a disco, con piccola risega risparmiata nella parte superiore, incavato internamente, fondo dal profilo leggermente convesso. Anse ad ampio nastro, con costolatura centrale, impostate dalla base del collo alla spalla. Interamente verniciati l'orlo, la parte superiore e quella interna del collo (verniciato anche internamente), le anse, la parte terminale del corpo ed il piede. Risparmiati l’interno del piede e il fondo. La parte inferiore del corpo è occupata, tra le anse, da un fregio di palmette delimitate da una linea chiara semielissoidale, ai lati di ognuna delle quali sono boccioli a tre foglie stilizzati. In alto, una linea chiara; in basso serie di ovuli separati tra loro da puntini scuri. Sotto la scena figurata è un fregio a meandri rivolti a sinistra, raggruppati a gruppi di 3 e divisi da riquadri con croce obliqua con linee al centro; in un solo caso vi è un riquadro doppio. Sotto le anse motivo di due palmette sovrapposte. LATO A: la scena raffigura il noto mito del supplizio di Dirce. Su un terreno roccioso, segnato con sassi chiari, che vuole indicare il monte Citerone, è un grosso toro scalpitante di profilo a destra, la coda con lungo ciuffo finale ripiegata sul dorso, le corna tozze e grosse, la fronte ricciuta, legata all'animale, sotto il suo corpo e trascinata sul terreno, è Dirce, la quale si afferra con la sinistra alla zampa anteriore destra dell'animale, mentre protende il braccio destro tentando di sollevarsi. La donna, con corti capelli scarmigliati e gli occhi dilatati dal terrore, indossa una lunga veste priva di maniche che le si è aperta, lasciandole scoperti i seni. Ai piedi porta dei bassi calzari a punta. Due figure maschili, delle quali devono riconoscersi Anfione e Zeto, sono una dietro e l'altra accanto al toro e da esso a metà coperta. Nel giovane posto dietro l'animale, rappresentato di tre-quarti a destra, ignudo, e con un mantello avvolto sul braccio sinistro, si deve riconoscere Anfione: egli ha un pileo dietro la nuca ed una piccola frusta nella destra, mentre col braccio sinistro proteso in avanti pare voler calmare un poco la foga del toro. L’altro, quasi di prospetto, ma col capo volto verso Anfione, è Zeto, pure ignudo e con un mantello svolazzante dietro le spalle; il giovane regge con la sinistra, protesa verso il basso le tre funi con le quali ha legato Dirce al toro, mentre con la destra, tesa verso il fratello, impugna quello che potrebbe essere un fodero di spada. LATO B: vi sono raffigurati 4 giovani (tre ammantati, del quarto rimane solo parte del capo) in conversazione tra loro a gruppi di due; quelli di centro sono raffigurati di tre-quarti, quelli ai lati di profilo. Il secondo giovane da destra ha il mantello slacciato sulla spalla sinistra, che gli resta scoperta, in modo che un lembo della veste ricade sulle gambe

  • OGGETTO pelike/ protoitaliota a figure rosse
  • MATERIA E TECNICA argilla/ eseguita al tornio
    argilla/ giallo-rossiccia tendente al nocciola con ing. giallo-rossastra piuttosto chiara; vernice nera brillante
  • MISURE Diametro: 21.8 cm
    Altezza: 40.6 cm
    Larghezza: 30.5 cm
  • CLASSIFICAZIONE STRUMENTI - UTENSILI - OGGETTI D'USO/ CONTENITORI E RECIPIENTI/ CERAMICA/ Ceramica a figure rosse
  • AMBITO CULTURALE Produzione Locale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo archeologico nazionale della Siritide
  • INDIRIZZO Via Cristoforo Colombo, 8, Policoro (MT)
  • SPECIFICHE DI LOCALIZZAZIONE Sala IX, vetrina 31
  • TIPOLOGIA SCHEDA Reperti archeologici
  • LUOGO DI REPERIMENTO Policoro (MT) - Basilicata
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1700221895
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Museo Archeologico Nazionale della Siritide
  • ENTE SCHEDATORE Museo Archeologico Nazionale della Siritide
  • DATA DI COMPILAZIONE 1975
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2023
  • DOCUMENTAZIONE ALLEGATA documentazione cartacea (1)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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