telaio (struttura portante controsoffitto)

Ercolano, post 46 a.C - ante 79 d.C

Elemento ligneo di forma rettangolare, policromo; dotato di incastri del tipo “a tenone” presso le estremità. Una di queste risulta maggiormente consunta e lacunosa, l’altra invece conserva il taglio il taglio obliquo della spalla. Il retro ha delle lacune e una superficie meno levigata con dei segni paralleli contro fibre. Su un laterale si notano 3 sedi di cavicchi, grossomodo equidistanti, sull’altro laterali due cavicchi. Le lavorazioni riscontrate sul reperto sono levigatura, piallatura, scalpellatura, foratura con trapano a mano e taglio. La specie arborea, per analogia visiva è l’abete bianco (Abies alba)

  • OGGETTO telaio struttura portante controsoffitto
  • MATERIA E TECNICA legno/ a intaglio/ levigatura/ dipintura
    legno/ foratura con trapano a mano
    a scalpello
    pigmento
  • MISURE Altezza: 2.2 cm
    Lunghezza: 42 cm
    Larghezza: 5 cm
  • CLASSIFICAZIONE EDILIZIA/ CARPENTERIA
  • LOCALIZZAZIONE Parco Archeologico di Ercolano
  • INDIRIZZO Corso Resina 187, Ercolano (NA)
  • SPECIFICHE DI LOCALIZZAZIONE depositi
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE I reperti lignei del tetto e del controsoffitto recuperati dalla casa di Telefo ad Ercolano hanno avuto delle condizioni di seppellimento con particolari livelli di umidità; ciò ha garantito alle fibre legnose di preservare il legno ancora vivo e la policromia. I colori vanno dal colore azzurro/blu, beige, giallo, rosso e verde e oro vero sottoforma di lamina applicata su alcuni degli elementi a rilievo. La policromia è stata studiata (progetto HCP, archivio HCP – UD148) e successivamente resa graficamente grazie alle moderne tecniche di computer grafica (D’A. A., Casieri M.B., in Sirano F., Siano S., 2022, pp. 68-71; D’A. A. in Camardo D. et alii 2015). Nella pratica la dipintura avveniva dopo il montaggio in situ. Questo dato è riscontrabile analizzando le parti non dipinte, che corrispondono agli elementi che andavano sovrapposti e quindi non visibili. A compiere questa operazione probabilmente erano impiegati artigiani delle officine pittoriche, che realizzavano anche gli affreschi parietali della stanza (Camardo D., Notomista M. 2015, p. 291) Il colore blu, presente anche sul reperto in esame, lo si ritrova in diversi gradi di tonalità negli altri elementi lignei, a causa delle differenti granulometrie dello pigmento. Quando l’azzurro risulta più chiaro e compatto potrebbe essere dovuto a macinazione più fine, ma anche alla normale variabilità del blu Egizio un vetro a base di rame, o ancora dalla presenza di impurezze nel pigmento. L’abilità e conoscenza dei colori è testimoniata dal ritrovamento a Pompei di ben tre officinae pigmentariae, botteghe per la fabbricazione e commercio dei colori: officina di N. Fufidius Successus (I 8, 15, 16), officina della Casa I 9, 8-10 e della Taberna Attiorum (IX 2, 11-12 (Esposito D. 2009, p.21)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Reperti archeologici
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1500925725
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Parco Archeologico di Ercolano
  • ENTE SCHEDATORE Parco Archeologico di Ercolano
  • DATA DI COMPILAZIONE 2023
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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