barca

Ercolano, 79 d.C

Barca in legno armata con due serie di tre scalmiere. Scafo esterno formato da tavole dello spessore di ca 3cm, collegate tra di loro da incassi a mortase e tenoni. Un sistema di cavicchi in legno le bloccava alle ordinate, misuranti ca 5x7 cm. Tale sistema di collegamento prevede un rinforzo costituito da chiodi di rame a testa bombata. Il bordo esterno verso prua è rialzato da un corso di fasciame di circa 18cm di larghezza. Internamente è presente un doppio fasciame, così come evidenziato dai restauri eseguiti. Per esso sono stati utilizzati il pino, l'ontano e la quercia, mentre per le ordinate il faggio.Ben conservata è la zona della poppa con gli innesti per il timone, del tipo a remo. Le ordinate, in questo settore, sporgono dal bordo per un'altezza di circa 15cm e dovevano assolvere alla funzione di bitta d'ormeggio. Questo dato è confermato dal fatto che sull'ordinata di dritta è ancora presente una cima a tre trefoli, che avvolge il legno in un nodo parlato

  • OGGETTO barca
  • MATERIA E TECNICA LEGNO
  • MISURE Altezza: 100 cm
    Lunghezza: 1000 cm
    Larghezza: 220 cm
  • CLASSIFICAZIONE MEZZI DI TRASPORTO/ NAVALI
  • LOCALIZZAZIONE Parco Archeologico di Ercolano
  • INDIRIZZO Corso Resina 187, Ercolano (NA)
  • SPECIFICHE DI LOCALIZZAZIONE depositi
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La Barca oggi è esposta nel cd. "Padiglione Barca". Fu individuata nell'agosto del 1982 a seguito dell'asportazione di circa 20 m di materiali piroclastici, che consentì di raggiungere i livelli dell'antico litorale. La barca, al momento del ritrovamento, si presentava rovesciata a causa della potenza dell'eruzione e la chiglia era completamente sfondata da altro materiale ligneo proveniente dalle case della città e trasportato fin sulla spiaggia dal flusso. Inizialmente, l'imbarcazione venne interpretata come un gozzo marinaro, ma l'osservazione dei materiali impiegati, la presenza di tre scalmi per lato (sei vogatori) e di un timone a poppa per il quale era necessaria la presenza di un timoniere, hanno fatto pensare invece ad una lancia militare, utilizzata sia come scialuppa da sbarco che da rimorchio. Un esempio di imbarcazione utilizzata come rimorchiatore è fornito da un bassorilievo proveniente dalla Necropoli di Porto all'Isola Sacra. Sempre da Ostia proviene un sarcofago raffigurante tre navi che, presso il porto imperiale di Roma, tentano di recuperare un naufrago che nuota nelle onde. Suggestiva è così l'ipotesi che la Barca di Ercolano possa essere stata una scialuppa di salvataggio forse di una quadriremi inviata in soccorso della popolazione rifugiatasi sulla spiaggia. In particolare, il 7 agosto del 1982 in corrispondenza del fornice 8, venne recuperato il corpo di un uomo che potrebbe dunque essere identificato come un classarius proveniente da Miseno e sbarcato ad Ercolano per aiutare nella fuga gli abitanti, o un faber navalis. Tale ipotesi deriva dallo studio dettagliato degli oggetti e delle armi rinvenute: una bisaccia contenente attrezzi, un pugnale, un gruzzolo di monete forse contenute in un sacchetto, un cinturone (inv. 79121_A. 79121_B) e sul fianco destro una spada (inv. 79094). Si veda: Sirano 2021, pp. 322-325. La cosa certa è che la Barca è stata realizzata utilizzando essenze mediterranee e questo confermerebbe una tradizione locale di costruzioni navali. Per gli interventi di restauro e la musealizzazione si veda: Camardo et alii 2014, p. 76; Ferroni- Meucci 1989, pp. 105-112
  • TIPOLOGIA SCHEDA Reperti archeologici
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1500919734
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Parco Archeologico di Ercolano
  • ENTE SCHEDATORE Parco Archeologico di Ercolano
  • DATA DI COMPILAZIONE 2023
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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