contenitori/ gruppo

Ercolano, ca 1 - ante 79

Due casseruole con corpo cilindrico, fondo piatto e lungo manico orizzontale che si allarga all'estremità. All'interno è un piccolo contenitore (urceolus) con orlo estroflesso, corto collo e corpo globulare. Esso presenta un'ansa a nastro decorato superiormente con una figura umana, forse femminile, in bronzo. Internamente è un simpulum con vasca emisferica poco profonda e manico verticale a nastro

  • OGGETTO contenitori/ gruppo
  • MATERIA E TECNICA argento/ forgiatura
  • MISURE Diametro: 8.5 cm
    Altezza: 16 cm
  • CLASSIFICAZIONE STRUMENTI - UTENSILI - OGGETTI D'USO/ CONTENITORI E RECIPIENTI
  • LOCALIZZAZIONE Parco Archeologico di Ercolano
  • INDIRIZZO Corso Resina 187, Ercolano (NA)
  • SPECIFICHE DI LOCALIZZAZIONE depositi
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Gli oggetti furono ritrovati, insieme ad un coperchio in argento (n.inv. 78985), presso il fornice 8 della Marina di Ercolano. Le loro particolari condizioni di ritrovamento sono dovute al forte calore dei surge, che ne determinarono la fusione. I reperti rientrano in tipologie del vasellame in argento e in bronzo, particolarmente note in area vesuviana. Il contenitore dal corpo globulare trova un confronto, per esempio, con un esemplare oggi al Museo Archeologico Nazionale di Napoli (n. inv. 23680), con ansa decorata con un ritratto femminile a tutto tondo, probabilmente raffigurante Iside (cfr. Guzzo 2006, p. 112,n. 102). Tipologicamente è affine alla forma B 1110 della Tassinari, dalla quale se ne differenzia però l'orlo estroflesso e il corpo globulare (cfr. Tassinari 1993, I, pp. 31-32). Allo stesso modo, numerosi sono i mestoli restituiti dai centri vesuviani. Definito anche simpulum, veniva utilizzato sia per attingere e trasportare i liquidi dal recipiente dove era stata effettuata la mescita al vaso potorio o come vera e propria misura della quantità di vino da versare nelle coppe durante i simposi. Per esemplari simili si veda: Guzzo 2006, p. 82, nn. 9-13. Il tipo con manico verticale a nastro corrisponde alla forma K 1000 della Tassinari (Tassinari 1993, I, pp. 66-67).Infine, le casseruole in argento, spesso con manico decorato, sono note da diversi esemplari rinvenuti ad Ercolano e Pompei. In particolare, trovano un confronto puntuale con altri due recipienti rinvenuti presso il Fornice 11 (Pagano 1989, p. 275, nn.19-20, fig. 60), con le patere della Casa del Menandro di Pompei (Maiuri 1933, pp. 354-358, nn. 17-19).Tipologicamente, inoltre, sono del tutto simili alla coeva produzione bronzea, ad eccezione di una maggiore cura nella resa della decorazione del manico. Esse, pertanto, si accostano per tipologia alla Forma Carandini VIII, la cui produzione inizierà intorno alla metà del I secolo d.C. e proseguirà fino alla metà del II secolo d.C. (Carandini 1977, p. 166, tav. LXXX, 23-24)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Reperti archeologici
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1500919724
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Parco Archeologico di Ercolano
  • ENTE SCHEDATORE Parco Archeologico di Ercolano
  • DATA DI COMPILAZIONE 2023
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'