trapezoforo/ base

Ercolano, ca 31 a.C - ca 54 d.C

Base costituita dalla sovrapposizione di due lastre quadrangolari in marmo. Quella inferiore è in marmo rosa fior di pesco con elementi sagomati e sporgenti; la lastra superiore, in marmo rosato, presenta una modanatura su tutti i lati

  • OGGETTO trapezoforo/ base
  • MATERIA E TECNICA marmo/ scalpellatura/ levigatura
  • MISURE Altezza: 8 cm
    Lunghezza: 17.5 cm
    Larghezza: 15 cm
  • CLASSIFICAZIONE Arredi
  • LOCALIZZAZIONE Parco Archeologico di Ercolano
  • INDIRIZZO Corso Resina 187, Ercolano (NA)
  • SPECIFICHE DI LOCALIZZAZIONE depositi
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La base è parte di un unico tavolo in marmo del quale si segnalano i seguenti numeri di inventario: 75395/E 119 Scultura raffigurante Attis; 75396/E 120 Colonna; 75393/ E 117 Lastra superiore.In generale, i trapezofori costituiscono uno degli arredi più caratteristici delle residenze romane, in cui sono ampiamente attestati secondo una grande varietà di forme e tipologie. I monopodia a figura umana rappresentano la categoria più raffinata e ricercata della classe, presentandosi come delle vere e proprie sculture, sia pur di ridotte dimensioni, che vanno ad inserirsi all’interno dell’universo figurativodomestico, contribuendo ad arricchirne l’immaginario iconografico e visivo. Essi potevano essere realizzati in materiali differenti: legno, bronzo e, soprattutto, pietra e marmo (cfr. De Carolis 2007, 93-116). I monopodia a figura umana possono presentarsi sia sotto forma di pezzi monolitici (il casopiù frequente) che come manufatti più “complessi”, derivanti dall’assemblaggio di più parti: in questicasi, sono il pilastrino di sostegno e la figura anteriore a venire, in genere, preparati separatamente per essere poi fissati sulla stessa base. Il repertorio figurativo comprende tanto divinità o personaggi riconducibili all’ambito mitologico-religioso, quanto generiche figure umane. L’accentuato decorativismo di tali opere si inquadra in quell’ampio ed articolato processo di acculturazione che vede, a partire all’incirca dalla metà del II secolo a.C., una sempre più marcata tendenza all’acquisizione di forme artistiche e modelli culturali di matrice ellenistica da parte di una consistente fascia della classe dominante romana (cfr. Bacchetta 2022, p. 93). Molto diffusa nel repertorio iconografico della classe e con diverse attestazioni nelle città vesuviane e in ambito nord-italico, è la figura del giovane in abbigliamento di foggia marcatamente orientale, solitamente identificato con Attis, il pastore frigio amato dalla dea Cibele e legato alle manifestazioni del suo culto (cfr. M.J. Vermaseren, Cybele and Attis. The Myth andthe Cult, London 1977). Il tipo dell'Attis tristis è particolarmente diffuso durante il periodo augusteo e il successivo regno di Claudio
  • TIPOLOGIA SCHEDA Reperti archeologici
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1500919551
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Parco Archeologico di Ercolano
  • ENTE SCHEDATORE Parco Archeologico di Ercolano
  • DATA DI COMPILAZIONE 2022
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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