Villa con terme di Pollena Trocchia (villa, struttura abitativa)

Pollena Trocchia, post 100 - ante 499

Lo scavo ha permesso di individuare 10 ambienti (a-k) di cui 8 sono stati scavati. I vani sono realizzati in opera laterizia con limitate specchiature in opera incerta. Il primo ambiente da est (a) è l'unico privo di ipocausto e quindi è probabilmente il frigidarium. Esso ha forma rettangolare (4.30 ×3.50 ca.) e piano di calpestio in malta cementizia, interessato, in fase tarda, da numerosi buchi di palo. L'ambiente era in origine coperto da una volta a botte, di cui resta solo l'angolo N/E. L'accesso al frigidarium avviene da un'area, probabilmente scoperta, collegata ad un ulteriore vano (j) tramite un arco. Dal frigidarium (a) si accede, attraverso uno stretto passaggio sul muro O, al primo degli ambienti riscaldati (b), di forma quadrata (3×3 m) che conserva il piano pavimentale dell'ipocausto, sul quale sono le basi di 32 suspensurae. L'ambiente era riscaldato grazie ad un'apertura sul muro Ovest. A Nord segue il probabile tepidarium (c), di forma rettangolare (5×4 m ca.), che conserva ancora il primo filare di tubuli lungo i muri ed il pavimento con ipocausto, collassato però nella parte centrale a causa dell'interro vulcanico. Da un'apertura, nell'angolo S/O, si passa al vano (d) rettangolare (5×4 m ca.), alimentato dal praefurnium posto a Nord (f). L'ambiente d conserva il solo piano pavimentale dell'ipocausto (in parte spoliato) ed alcuni pilastrini. Il muro Sud è stato in parte tagliato dai mezzi d'opera negli anni Ottanta del Novecento, i quali hanno lasciato tracce anche sul pavimento. Segue ad Ovest il calidarium (e), alimentato dal praefurnium con alveus posto a Nord (g). Il calidarium ha forma rettangolare (4.48 × 4.00 m ca.) con schola labri sul lato Ovest (larg. 2.80, prof. 0.80 ca.). Come per il vano precedente, l'ambiente conserva solo il piano pavimentale dell'ipocausto, con alcune suspensurae. L'area di servizio del quartiere termale è costituita da quattro vani (f-i) raggruppati in un blocco funzionale compatto, posto nell'area N/O della struttura. Gli ambienti g ed f sono destinati a praefurnia, rispettivamente con uno e due forni; il vano h fungeva, invece da deposito (probabilmente della legna), mentre il soprastante ambiente i è una cisterna. All'ambiente g (4×3.5 m ca.) si accedeva da un'area probabilmente esterna, tramite una porta sul muro Est. Un'altra porta, sullo stesso muro, mette in comunicazione con il praefurnium f, mentre una sul muro Nord lo collega al deposito h. La struttura del praefurnium occupa buona parte dell'ambiente g, essendo unita ad una piattaforma di servizio di cospicue dimensioni (probabilmente per l'uso combinato di bollitori in metallo, aenea, e testudo alveolorum), posta nell'angolo S/O dell'ambiente, alla quale si accede per mezzo di quattro scalini. L'ambiente è coperto con volta a botte, di cui si conserva poco meno della metà settentrionale. Del pavimento originario resta solo un frammento adiacente ai gradini e due bipedali sulla soglia del vano f. Quest'ultimo (4 × 3.5 m ca.) presenta due forni: il primo in direzione dell'ambiente c; il secondo che si estende all'interno del vano d. Della copertura a botte dell'ambiente resta circa un terzo, il resto è stato distrutto negli anni Ottanta. Nell'angolo S/E è stata rinvenuta la sepoltura di un individuo, maschio di circa sei anni, con a corredo una piccola moneta in bronzo dell'imperatore d'Oriente Marciano (450-457 d.C.). Oltre a questa sepoltura si sono messe in luce, all'interno della villa, 4 deposizioni di neonati di età compresa tra la nascita e i due mesi di vita, lo scheletro di un bambino di circa 4 mesi, una mandibola pertinente ad un adolescente di circa 12 anni ed ossa relative ad una donna di circa 15 anni e ad un adulto di circa 40 anni. Tutte le sepolture sono risultate essere sottostanti lo spesso interro vulcanoclastico del 472 d.C. interro che copriva anche circa due terzi dell'ambiente g ed il vano h nella sua interezza (4.5 × 2.6 m ca.; h. max 1.96 m). Al di sopra del vano h è la cisterna i, conservata quasi interamente salvo il tetto, probabilmente crollato e rimosso prima del suo riempimento. La cisterna conserva parte del rivestimento in cocciopesto sul pavimento e le pareti. Nell'angolo S/O vi è un foro utilizzato per portare acqua al praefurnium, poi tamponato in una fase successiva. Alla metà del muro Nord, all'altezza del pavimento, vi è un altro foro d'uscita, con fistula in piombo

  • OGGETTO villa
  • CLASSIFICAZIONE struttura abitativa
  • AMBITO CULTURALE Ambito Romano
  • LOCALIZZAZIONE Pollena Trocchia (NA) - Campania , ITALIA
  • INDIRIZZO Traversa Vasca Cozzolino, s.n.c, Pollena Trocchia (NA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Al livello più profondo di penetrazione lo scavo ha messo in luce le strutture di una villa romana di I sec. d.C. seppellita dai materiali piroclastici dell'eruzione del 79 d.C
  • TIPOLOGIA SCHEDA Complessi archeologici
  • INTERPRETAZIONE Il complesso si data, verosimlmente, in base, fondamentalmente, alla tecnica muraria utilizzata, al II d.C. ma non si può escludere una datazione successiva fino al III secolo. Caduta l'ipotesi, avanza nel Novecento, di identificazione del sito con una fattoria, non è ancora possibile affermare con sicurezza che si tratti di una villa residenziale, o, piuttosto, di un impianto termale ad uso pubblico, data la presenza di ben 3 praefurnia e relativi calidaria e la vicinanza ad un importante asse viario. Tra la fine del IV e gli inizi del V secolo il sito diventa più povero, infatti, i pavimenti sono stati rimossi e sono state collocate diverse sepolture soprattutto di bambini. Nel 472 il sito è parzialmente distrutto e coperto da un’eruzione vesuviana, ma poco dopo l’area risulta nuovamente abitata: venne svuotata la cisterna ed impiegata come ambiente di soggiorno e fu impiantato quello che appare essere un forno. La zona è poi nuovamente e definitivamente sepolta dalle successive eruzioni del 505 e 512 d.C
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1500584941
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei
  • DATA DI COMPILAZIONE 2015
  • DOCUMENTAZIONE GRAFICA planimetria (1)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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