sarcofago/ a cassa parallelepipeda

non identificabile, 27 a.C - 68 d.C

Sarcofago modanato con iscrizione. Perduto il coperchio, la cassa è praticamente intatta salvo che per alcune scheggiature di lieve entità. Nel pannello centrale della fronte è uno spazio approssimativamente circolare ribassato come per l'inserzione di un pezzo di marmo di forma corrispondente. La rilavorazione è chiaramente indicata nell'incisione dei Mon, Matth. ed a essa si allude anche in Matz e v. Duhn; da questi risulta il completamento ottenuto forse con un frammento di rilievo figurato. In C.I.L., VI, 21386 si allude espressamente ad una protome radiata nel pannello centrale, forse in realtà non più esistente, ma di cui si conservava in qualche modo memoria. Sempre allo scopo di impreziosire il sarcofago, di aspetto altrimenti troppo semplice, sono stati rilavorati i lati minori, dove entro un pannello quadrato scorniciato appare a destra una patera e a sinistra un prefericolo: il rilievo inciso più che scolpito delle modanature; la lavorazione a gradina originaria ancora visibile sulle zone più aggettanti; la forma e la posizione inconsueta del prefericolo (è stante su una piccola base) denunciano l'esecuzione moderna. All'operazione di abbellimento del sarcofago si devono anche le due iscrizione sulla fronte. L'indicazione delle misure del recinto funerario su un sarcofago, non destinato all'esterno, i due nominativi nella iscrizione di destra, che non chiariscono l'identità del destinatario; gli errori di interpunzione e alcune "ricercatezze" nella grafia, nonché l'esistenza di altre due iscrizioni, repliche di questa, giudicate false (C.I.L., VI, 21386) autorizzano a pensare anche in questo caso ad un intervento moderno. Il sarcofago ha forma parallelepipeda ed era originariamente lavorato solo sulla fronte, scompartita in tre pannelli quadrangolari incorniciati da una semplice gola. Quello centrale, quadrato, ospita un medaglione circolare a fondo liscio bordato da un listello piatto tangente i lati del quadrato. Il retro e i lati minori, così come il bordo superiore, sono lavorati a gradina, allisciata solo lungo i bordi. All'interno, a destra di chi guarda, è il rialzo dell'appoggio della testa. Non vi è traccia di incassi o sistemi per il fissaggio del coperchio che doveva essere semplicemente sovrapposto (i due fori attualmente visibili sulla faccia superiori dei lati brevi sono pertinenti alle grappe inserite per adattare al sarcofago un coperchio con figura di fanciulla giacente, che è di forma e misura non corrispondente). Le aggiunte e rilavorazioni posteriori hanno conferito al pezzo, evidentemente inteso come di scarso valore antiquario e decorativo, quasi il carattere di un cippo funerario. Il sarcofago appartiene a una classe ben individuabile, i cui esempi, privi di decorazione figurata presentano tutti una semplice scorniciatura modanata sui lati e sul coperchio. Il sarcofago, la cui cronologia è assicurata da elementi epigrafici e condizioni di ritrovamento, è provvisoriamente databile tra l'età augustea e la giulio-claudia

  • OGGETTO sarcofago/ a cassa parallelepipeda
  • MATERIA E TECNICA marmo/ scalpellatura
  • MISURE Profondità: 37 cm
    Altezza: 28,5 cm
    Lunghezza: 93,5 cm
  • CLASSIFICAZIONE Scultura
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Mattei di Giove
  • INDIRIZZO Via Michelangelo Caetani, 32, Roma (RM)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Reperti archeologici
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200125684
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Roma
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DATA DI COMPILAZIONE 1978
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2021
  • ISCRIZIONI nel campo epigrafico a sinistra - In fr(onte) p(edes) XIX/ in ag(ro) p(edes) XIIS (!) - capitale - a incisione - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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