Sopraripa t.4, “Tomba della Sirena” - “La Fontana” (tomba a edicola)

Sorano, III-II sec. a.C fine/ inizio

Scolpita. Il monumento consta di un'ampia facciata rettangolare, lievemente rastremata, terminata in alto da una cornice aggettante e sormontata da un frontone decorato a rilievo. Al centro della facciata, larga m.5,30 e alta m.4 ca. si apre una nicchia arcuata, larga m.2,12, alta m.3, profonda m.1,15, la cui parete di fondo presenta andamento lievemente strapiombante; in alto, quasi a contatto con la volta, è stato praticato un incasso approssimativamente rettangolare, largo m.0,095 e alto m.0,20. All'interno della nicchia, in basso, arretrata di m.0,24-0,27 dalla linea della facciata, è scolpita la fiancata di una kline, alta m.0,67, fornita di tre gambe rettangolari; sulla kline è disteso un drappo il cui orlo ricade per m.0,175 sulla fiancata, formando una teoria di sette archetti; sulla kline sono visibili i resti di una figura panneggiata, evidentemente l'immagine del defunto, oggi completamente consunta. Della figura sono riconoscibili tracce del panneggio all'estremità destra; a sin. si conserva una serie di sei pieghe rigonfie e diritte, in corrispondenza della gamba sinistra, che doveva essere piegata al ginocchio e compleamente adagiata sullo stroma; all'estremità sinistra, separato dalla parte centrale da una scanalatura larga m.0,06 e dalla parete di fondo da una seconda scanalatura più stretta, è visibile il piede destro, forse calzato, sporgente dal panneggio per una lunghezza di m.0,23-0,24. Il piede, largo circa m.0,15, è posato con tutta la pianta sulla kline, per cui il ginocchio corrispondente doveva essere sollevato e piegato. A destra, lungo il bordo della kline, è riconoscibile il braccio sin. Della figura, con la mano dalle dita distese. Tutta la parte superiore della figura è scomparsa e in corrispondenza vi è oggi una superficie uniformemente spianata; d'altronde, la parte di fondo non sembra aver sofferto manomissioni, per cui la figura recumbente doveva essere scolpita a tutto tondo. In basso, davanti alla kline, I resti del suppedaneo, con zampe diritte. Sulla parte di fondo della nicchia, a metà altezza, iscrizione incisa su due righe: nulina vel / velus. Ai lati della nicchia, sulla facciata, su due pannelli rettangolari, alti m.1,75, larghi m.0,72, aggettanti sulle ante m.0,20, si impostavano due figure ammantate: quella di destra chiaramente riconoscibile nella parte inferiore del corpo, indossa un chitonisco e una clamide che scende in fitte pieghe a destra; ai piedi, alti calzari; la figura di sinistra, franata nel pendio sottostante (ed oggi conservata al Palazzetto Pretorio in Sovana) rappresenta una donna in atteggiamento di dolore, con la mano destra sollevata nel gesto di scostare la chioma al lato del volto. Al di sopra della facciata, cornice sporgente (aggetto m.0,19), alta m.0,43, esibente un fregio di patere umbelicate alternate a triglifi schematici. La linea di contorno del frontone non è rettilinea e forse anche nello stato originale alcune parti della decorazione dovevano sovrapporsi alla cornice, di cui si riconoscono tracce qua elà. Al centro è una figura femminile nuda, desinente in basso in spire anguiformi terminate da una coda falcata; Scilla afferra con il braccio destro, lievemente sollevato dal busto e fortemente piegato al gomito, il bordo di un elemento rettilineo, del quale si riconoscono tracce a sinistra, e che ricompare in alto al di sopra della testa, ritornando infine chiaramente visibile sull'altro lato dove, a più forte rilievo, si incurva energicamente verso il basso, sovrapponendosi forse in parte al braccio sinistro, leggermente distaccato dal fianco e riconoscibile fino al gomito. Questo elemento, da interpretarsi forse come un aplustre, termina in basso con un netto margine obliquo, poco al di sopra della prima grande spira. Sotto l'omero destro sono visibili alcuni elementi ovali, da interpretare come penne delle ali del demone. A destra di Scilla è visibile parte dei glutei, delle cosce, del torso, e della testa di una figura virile rivolta a destra, che tende fortemente il braccio destro in avanti; il personaggio è fornito di grandi ali di forma tondeggiante; il braccio sinistro, teso in basso, appoggia su un piano fortemente rilevato, a contorno semilunato, forse una pelta. Il corpo sembra disposto quasi orizzontalmente, immediatamente al di sopra delle spire serpentine. La parte sinistra del frontone è fortemente erosa e fessurata; nello spazio tra l'ala destra della Scilla e la fenditura verticale si riconoscono chiaramente I piedi e le gambe di un'altra figura; al di là della fenditura si riconoscono anche la spalla sinistra, le braccia e la testa di un altro personaggio alato. Alle estremità del frontone, un elemento acroteriale di forma vagamente triangolare, meglio conservato a destra. Sul culmine del frontone, in corrispondenza del capo di Scilla, è ricavato nella roccia un grosso portacippi, largo m.0,61 (sulla fronte, nella parte posteriore m.1,86), lungo m.1,00 e alto m.0,40, la cui faccia anteriore è decorata da una cornice rilevata di forma semicircolare, che funge da acroterio centrale. Sul ripiano del portacippi, in corrispondenza della parte più larga, a m.0,55 dalla fronte, si conserva un foro rettangolare, largo m.0,11, lungo m.0,06 e profondo m.0,09

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