Piana di San Martino Saggio 1 (cisterna, INFRASTRUTTURA IDRICA)
L’edificio denominato Cisterna 2 è stato individuato come Vano 2 nella campagna di scavo 2002, quando vennero messi in luce il muro perimetrale O US 140 e parte del perimetrale N US 142. Nella campagna 2007 è stata individuata la trincea di fondazione di US 140 (US 261) e la risega di fondazione del muro US 19142 (US 260). Durante le indagini di ottobre 2019, la progressiva messa in luce dei muri perimetrali ha condotto all’ipotesi di lavoro che il Vano 2, fosse un ambiente semiinterrato paragonabile al Vano 1, interpretato come Cisterna 1 grazie alle indagini del 2010 condotte fino all’individuazione di una parte del piano pavimentale interno. FASE 1 Cisterna 2 è costituita da un vano rettangolare in pianta (L. 11.30 m, l. 4 m ca), con orientamento ca NE-SO. I muri perimetrali UUSS 19140 (= US 140), 19142 (= US 142), 19596, 19665 sono costituiti da pietre legate con malta di calce, di colore rosato per la presenza di cocciopesto messi opera con tecnica mista, priva di paramenti, in blocchi di pietre irregolari o sommariamente squadrati, posti prevalentemente di piatto, o rari punti dove la struttura è costituita da lastrine poste diagonalmente o pietre squadrate posate di taglio. Il muro O (US 19140) (L. 4 m ca, l. 0.60 m, h. int. 2.90 m ca) è leggibile per 12 corsi. Il muro S (US 19596) (L. 11.30 m, l. 0.60 m, h. 3.05 m ca) presenta a ca 3.10 m dall’angolo SO un pilastrino (US 19818, h. 2.15 m, base maggiore 0.40x0.40 m, base minore 0.20x0.25 m ca), a O del quale si trovano 2 riseghe (UUSS 19872, h. 0.28 m, L. 3.10 m ca; 19873 h. 2.15 m, L. 3.10 m). Lungo il bordo interno del muro S US 19596 è leggibile una fila di blocchi squadrati (h. 0.18 m, L. 2.95 m ca) di pietra calcarea a struttura vacuolare (US 19827) legati da malta con cocciopesto. Il muro O (US 19665) (L. 5 m, l. 0.60 m, h. max. 1 m ca) presenta una profonda lacuna a N, corrispondente al taglio di Tomba 43. Il muro N (US 19142) (L. 11.30 m, l. 0.60 m, h. max. 2.75 m ca) presenta a ca 3.10 m dall’angolo SO un pilastrino (US 19819, h 1.9 m, base maggiore 0.45x0.45 m ca, base minore non valutabile), a O del quale si trovano 2 riseghe (UUSS 19874, h. 0.12 m, L. 3 m ca; 19875, h. 2.09 m, L. 3.10 m ca). Nei muri N e S, a E dei pilastrini (UUSS 19818 e 19819), a ca 1,72 m dal piano pavimentale è presente un foro (UUSS 19820 e 19821) di forma sub-circolare (diametro di ca 0.15 m) all’ingresso, più triangolare all’interno (profondità 0.25-0.30 m ca). I muri N e S presentano lungo il margine esterno una struttura interrata (US 19260 a N, US 19852 a S), parallela e di pari lunghezza. US 19852 è messa in luce per 4 corsi, dal tetto si elevano due pilastrini, quello più ad O (US 19870) costituito da 3 pietre (0.36 m N-S; 0.61 m E-W), quello più ad E (US 19871) conservato per due corsi (0.50 x 0.55 m ca). Nella porzione centrale del muro N (US 19142) è presente un varco (US 19834) di forma ca sub-trapezoidale, con base minore verso N e base maggiore verso l’interno della cisterna, lati E e O lobati, il fondo quasi piano, presenta due profondi fori verticali (UUSS 19838 e 19840) (diametro di ca 0.25 m) con pareti regolari e verticali (profondità raggiunta 0.55 m ca). L’interno dell’intera struttura, muri, pilastrini (UUSS 19818 e 19819), riseghe (UUSS 19772-19775) e fori (UUSS 19820 e 19821) sono rivestiti da una malta con cocciopesto (US 19823), tenace, di colore rosa, con superficie liscia e omogenea Lo stesso tipo di materiale è utilizzato per il piano pavimentale (US 19822), regolare con una pendenza costante da W verso E di 0.08 m in 3 m circa e da S verso N di 0.05 m in 2.50 m circa Lo scavo seppur parziale del riempimento del cavo di fondazione ha consentito di costatare che lo sterro presenta una parte superiore ampia, di forma irregolare in pianta, condizionata dalla presenza di strutture precedenti che vengono demolite. Circa dalla quota di testa delle strutture di rinforzo laterale dei lati lunghi UUSS 19260 e 19852, il taglio diventa regolare, di forma e dimensione coincidenti circa a quelli della cisterna i cui muri perimetrali sono fondati contro terra. FASE 2 Cisterna 2 è stata defunzionalizzata tramite lo smontaggio della copertura e di parte dei muri perimetrali. Il riempimento posto all’interno (US 19811) ha restituito solo sporadici elementi attribuibili alla volta e ai muri, mentre contiene pietre, laterizi e materiali non direttamente riconducibili alla struttura stessa. Sopra al riporto con materiali più grossolani, ne viene steso uno con maggiori percentuali di terreno e pietre di minori dimensioni fino a creare una superficie regolare (US 19776). Nel nuovo strato sono scavate due tombe Tomba 33 è posta all’interno dell’area delimitata dai muri perimetrali di Cisterna 2, e costituita da una fossa in nuda terra (riempimento US 19789). L’inumato (US 19782) è un individuo subadulto, deposto supino orientato ca in senso NO-SE. Il taglio (US 19790) è di forma sub-ovale in pianta, con pareti inclinate, irregolari. Tomba 43 è posta presso l’angolo NE della cisterna, presenta una struttura (US 19826) realizzata in pietre grossolanamente squadrate e lastre di pietra, posate senza legante. Il fondo è costituito dal muro est di cisterna 2, US 19665, opportunamente rettificato dal taglio (US 19815) di forma sub-ovale in pianta, con pareti quasi verticali, irregolari (riempimento US 19816). Lo scheletro d’inumato (US 19817) appartiene a un individuo adulto deposto supino in fossa terragna orientata ca in senso nord ovest-sud est, con cranio rivolto a sud. FASE 3 Successivamente alla defunzionalizzazione di Cisterna 2 e all’utilizzo dell’area come necropoli, i resti murari ancora leggibili come basse zoccolature sporgenti dal terreno circostante, sono stati riutilizzati per costruire un edificio con pali portanti lignei infissi direttamente sui resti murari (Capanna 4). Le buche di asportazione dei pali presentano diametro pari o superiore a 0,50 m Gli elementi portanti sono indiziati dalle buche UUSS 19664, 19671, 19745, 19747, 19766, 19768, 19770, 19772, 19800, 19802, 19804, 19806, 19808, 19810, 19813, 19832 e da due pietre piane US 19774 e 19777, probabili appoggi di due pali centrali. La capanna è di forma rettangolare con orientamento ca SO-NE coincidente con quello di Cisterna 2. Era probabilmente dotata di una piccola tettoia sul lato breve esposto a nord est, con un due pali a sostenere una trave centrale di un unico tetto a doppio spiovente di copertura dell’intero edificio (vano chiuso e tettoia). All’interno della capanna, si nota la presenza di un elemento di incerta funzione (US 19773) costituito da pietre di medie e grandi dimensioni (25-35 cm ca) poste in piano senza un legante. Non è stato riconosciuto alcun taglio per la posa in opera. Una certa asimmetria è riscontrabile nella posizione decentrata dell’unico palo presente su ogni lato breve e nell’allineamento delle basi litiche. Il livello pavimentale di Capanna 4 è riconoscibile nel piano in terra battuta US 19742
- OGGETTO cisterna
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MISURE
Altezza: 3.10 m
Lunghezza: 11.30 m
Larghezza: 4.00 m
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CLASSIFICAZIONE
infrastruttura idrica
- AMBITO CULTURALE Età Tardoantica, Altomedievale
- LOCALIZZAZIONE Pianello Val Tidone (PC) - Emilia Romagna , ITALIA
- TIPOLOGIA SCHEDA Complessi archeologici
- INTERPRETAZIONE FASE 1 Cisterna 2 è interpretabile come una cisterna seminterrata per la raccolta e la conserva di acque meteoriche. La cisterna è costituita da una vasca di forma rettangolare con orientamento ca NE-SO, L 11.10 m; l 5.40 m; h 3.10 m. La struttura è collocata in Saggio 1 in corrispondenza di un basso topografico. L’andamento topografico della porzione in cui si trova il Saggio 1 è caratterizzato da un’accentuata pendenza da E, dove emergono le rocce affioranti su cui sorge l’edificio detto di S. Martino Piccolo, verso O fino circa alla porzione centrale del cortile lungo una linea che congiunge ca l’angolo NO del Vano 2, a quello SO del Vano 1. Le rocce si prolungano lungo il margine S del sito dove emergono a seguito di fenomeni erosivi che hanno asportato anche strutture e strati in prossimità del declivio. Un’accentuata pendenza verso N è ancora ben leggibile nell’andamento degli strati e ha probabilmente condizionato le scelte distributive degli edifici, come la collocazione di Cisterna 1 nel punto di massima pendenza da S verso N. Alcune pietre aggettanti lungo il muro S di Cisterna 2 sono riconducibili ad una copertura con volta a botte (US 19827). Le pareti interne e il fondo sono rivestiti di cocciopesto (UUSS 19822 e 19823), secondo una soluzione ben nota nelle cisterne di età romana, tardo antica e altomedievale. La struttura presenta soluzioni costruttive ad hoc come il raddoppio delle fondazioni (UUSS 19260 e 19852) lungo i lati maggiori (UUSS 19142, 19596). In particolare il muro S, soggetto a sollecitazioni dall’esterno verso l’interno, presenta due pilastrini esterni UUSS 19870 e 19871, probabilmente rinforzi di contrasto delle spinte. Si osserva inoltre che i pilastrini sono collocati ai lati di un affioramento di terreno presterile (US 19856), non asportato in fase di fondazione forse perché giudicato una sorta di naturale contrafforte. La vasca era probabilmente divisa in almeno due settori distinguibili per la presenza lungo i muri N e S di due pilastrini rastremati (UUSS 19818 e 19819). Il settore più ad O presenta sulle pareti interne N e S due riseghe (UUSS 19872-19875), che contribuiscono a dare maggiore spessore e robustezza ai muri. In questo settore lo scavo ha raggiunto il piano pavimentale che presenta una pendenza da O verso E e da S verso N. A E di entrambi i pilastrini interni due fori (UUSS 19820 e 19821), realizzati contestualmente alle pareti e parimenti rivestiti in cocciopesto, sono probabilmente interpretabili come alloggiamento per un palo ligneo orizzontale. Nel muro N ,a E del pilastrino e del foro, è presente un varco (US 19834) che sembra imputabile all’asportazione di un apparato a cui afferivano anche due profondi fori verticali (UUSS 19838 e 19840) con diametro di ca. 0,25 m e profondità superiore a 0,55 m. La profondità dei fori e la regolarità delle pareti suggerisce che essi siano stati realizzati in opera con i muri, e solo leggermente danneggiati dalla rimozione dei pali verticali in essi infissi. La stessa profondità induce a ritenere che i pali siano riconducibili a un sistema destinato a sopportare sollecitazioni orizzontali forse parte di un sistema di afflusso dell’acqua dotato di meccanismo per una chiusa o un filtro. Cisterna 2, posta a SE di Cisterna 1 ha una larghezza paragonabile a uno dei due ambienti che costituiscono Cisterna 1, di cui al momento non è nota la lunghezza. Entrambe le cisterne erano dotate di copertura a volta, il fondo e le pareti sono rivestite da uno strato di cocciopesto, i muri perimetrali sono costruiti con gli stessi materiali, ma Cisterna 1 non presenta, per quanto appurato, né il raddoppio delle fondazioni, né i pilastrini, né le riseghe. Il crollo della volta dell’ambiente 1 b (quello più a N) ha comportato la dismissione di questo e l’utilizzo per fini diversi dell’ambiente 1a. L’analisi della stratigrafia consente di affermare che Cisterna 2 è posteriore a Cisterna 1. E’ plausibile ipotizzare che il crollo rovinoso di parte di Cisterna 1 abbia coinvolto un edificio limitrofo testimoniato dal Vano 5, dal pavimento in cocciopesto US 19760 e dallo strato di riporto e preparazione US 19855, parzialmente asportato per costruire in posizione più sicura Cisterna 2. La presenza di una cisterna con capacità adeguata è da supporre fin dalla prima fondazione del castrum, secondo quanto viene suggerito da Vitruvio e nello Strategicon di Maurizio (VI-VII sec.). FASE 2 La dismissione di Cisterna 2 e l’utilizzo dell’area come necropoli (Tomba 33 e Tomba 43) è paragonabile a quanto riscontrato per Cisterna 1, dove le Tombe 3 e 8, presso gli angoli NO e SE, presentano come Tomba 43, il parziale riutilizzo di porzioni delle strutture murarie tagliate come spallette e fondo delle tombe. All’interno delle due cisterne sono presenti Tomba 7 e Tomba 33, inumazioni in fossa terragna, d’individui sub-adulti. FASE 3 Cessato l’uso della necropoli, i muri perimetrali di Cisterna 2 ridotti a basse zoccolature sono stati utilizzati come base per l’infissione di pali lignei portanti di Capanna 4
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800688046
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Parma e Piacenza
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Parma e Piacenza
- DATA DI COMPILAZIONE 2021
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0