LUCUS BORMANI - Chiesa dei SS. Nazario e Celso (strutture per il culto luogo di culto)

Diano Marina, Età medievale

La Chiesetta dei SS. Nazario e Celso e l'area limitrofa sono state oggetto di numerosi scavi archeologici che hanno messo in luce le diverse fasi del luogo di culto: durante le Campagne del 1959 e 1963 condotte da Lamboglia a sud della Chiesa, sono emersi livelli con tombe paleocristiane e medievali, sia in fossa semplice che in muratura, e sono state studiate le due fasi dell'edificio, datate ad età tardoromanica e preromanica, insistenti su un più antico impianto di età altomedievale. Gli scavi successivi (1980 e 2005-2009) hanno permesso di ipotizzare che il primo impianto della Chiesa, risalga al V-VI sec. d.c. A tale fase si sovrappose verso il IX-X sec. una nuova costruzione a pianta lievemente divergente dalla prima, con abside a ferro di cavallo, realizzata con filari regolari di arenarie regolarmente squadrati. L'edificio subì una successiva modifica con la costruzione di una nuova abside a semicerchio, costituita da grandi blocchi di calcari lavorati a taglio e regolarmente giustapposti, caratterizzata dalla presenza di tre monofore a feritoia databili tra il XIII e il XIV sec.. Nell'area a sud della Chiesa, inoltre, è stata posta in luce un'estesa area cimiteriale del XVI sec. con sepolture segnalate in superficie da segnacoli, costituiti da piccoli ammassi di pietre, spesso inframezzati da resti ossei. A questo stesso periodo si fa risalire la recinzione del sepolcreto, a seguito della prescrizione del vescovo di Albenga Nicolò Mascardi tra 1585 e 1586. La Chiesa dei Santi Nazario e Celso, quindi, insieme alle chiesetta di S. Siro nel territorio di Diano Castello, l’antica pieve di San Pietro a Diano San Pietro e il Santuario della Madonna della Rovere a San Bartolomeo al Mare, costituiscono il vertice della diffusione del cristianesimo nel territorio dianese

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