Nell'ambito dei lavori per la Provinciale Monselice-Mare, vengono individuate nel 1976 chiare tracce di murature di epoca romana e di abbondante cultura materiale in associazione. Nel 1980 la Soprintendenza, dopo una ricognizione sistematica dell'area dei rinvenimenti, organizza uno scavo affidato alla direzione scientifica di M.A. Ruta Serafini. Lo scavo porta alla luce, in tre aree diverse sui due lati della strada, un pilastro quadrato costituito da sei corsi di mattoni (Zona A), un muro in mattoni con risega intersecantesi ad angolo retto con un secondo muro in lastre di trachite legate con malta anch'esso con risega (Zona B) e una stratigrafia dell'area con un livello di tavelle in cotto interpretato come un piano pavimentale impostato su sabbie fluviali sterili e a sua volta coperto da una massicciata in lastre di trachite (Zona C). All'estremità nord-occidentale della trincea della Zona C è stata individuata una vasca quadrangolare (1,70 m di lato) costituita da mattoni posti orizzontalmente su tre filari. In base ai materiali recuperati, tra i quali si segnalano monete, tessere musive bianche e nere, frammenti di lucerne e di terra sigillata, è possibile avanzare una datazione del contesto al I sec d.C., momento cruciale nella X Regio proprio per la riorganizzazione agricola intrapresa da Roma