Crosara di Fontanafredda, CAV, III, F. 64, 119 (area ad uso funerario tombe)

Cinto Euganeo, post 30 d.C - ante 100 d.C

Durante i lavori di ampliamento della strada Cinto Euganeo-Centro, nei pressi della frazione di Fontanafredda in località Ponte Crosara, si rinvennero nel 1916 alcune tombe romane purtroppo subito distrutte dagli operai. Fortunatamente ulteriori lavori di sterro ne portarono in luce altre sei e questa volta fu prestata attenzione a recuperare i materiali: quattro di queste tombe erano formate da altrettante anfore segate a metà ed infisse di punta nel terreno, coperte in due casi da lastre di trachite, in un caso da un mezzo dolio e nell'ultimo caso da tegole. I materiali associati alle sepolture comprendevano diversi contenitori di vetro, lucernette e ceramica a pareti sottili, assieme ad alcune monete. Seguirono quindi degli scavi regolari condotti dall'Alfonsi nel giugno dello stesso anno che portarono alla luce tre nuove incinerazioni ed un inumazione di infante. Delle tre incinerazioni, una era in anfora segata ed infissa nel terreno, una in un'olla collocata in terra e l'ultima in nuda terra sotto una tegola, mentre lo scheletro di infante era collocato tra due tegole con una lucerna ed una tazzina di impasto fine come corredo. Il corredo delle tre incinerazioni era del tutto compatibile con le tombe recuperate prima dello scavo archeologico. I ritrovamenti monetali e ceramici concordano per una datazione all'inizio dell'età imperiale

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