resti di recinti e monumenti funerari di età romana (monumento funerario, area ad uso funerario)

Alba, ca I sec. d.C - ca I sec. d.C

A margine di corso Piave negli anni '70 si rinviene il recinto funerario più prossimo alla città: di forma quasi quadrangolare (m. 36x32), orientato sull'asse stradale SW/NE, identificato per un breve tratto. Le fondazioni del recinto, di larghezza oscillante tra i m. 0,60 e m. 0,70, sono realizzate in filari di ciottoli di fiume e scandite da aggetti simmetricamente ricorrenti. Non vi sono indizi di aperture verso la strada. Su questo lato si conserva parte dell’elevato con paramento in ciottoli spaccati. All'interno del recinto, oltre ad alcune sepolture ad incinerazione (una con copertura a cappuccina), sono presenti una base rettangolare di un podio (edicola) e una fondazione a base quadrata con tracce di cocciopesto. A circa m. 2 a SE del podio centrale vi è un sepolcro a camera rettangolare semi-sotterranea, con orientamento NS (obliquo rispetto all’andamento del recinto), destinato forse ad una sepoltura ad incinerazione. Altri due recinti funebri e la base di un monumento funebre si mettono in luce nel 2006 in connessione con tombe ad incinerazione, in cassetta laterizia o fossa terragna. Dall'area interna al recinto provengono molti frr. laterizi e ceramici. I cinerari sono costituiti da un'anfora segata e da un'urna fittile; gli oggetti di corredo sono databili alla prima metà del I sec. d.C. (unguentario vitreo). Alcuni oggetti sono di notevole qualità: brocca in bronzo con ansa decorata con motivi vegetali e figurati; complementi di vestiario e toilette, tra cui uno specchio circolare con tracce d'argento, un flabellum/ventaglio; lucerne a disco decorato. Tra i resti di rogo si recuperano chiodi per barelle funerarie, due portatorce in ferro, ossi animali riconducibili a resti di banchetti funebri e offerte rituali

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