Capitolo 2. La vita sul fronte
I soldati vivevano nelle trincee che scavavano.Avevano tanta fame e freddo ma soprattutto nostalgia dei genitori, delle mogli e dei figli che avevano lasciato a casa.
"Mio padre era un alpino e in montagna avevano scarponi chiodati e gli si congelavano i piedi. Portava con sé la gavetta per mangiare, ma si mangiava poco e male. A casa invece era abituato a carne e formaggi perché i suoi genitori erano pastori e avevano molti animali. Nella sua casa natale non si pativa mai la fame, neanche durante la guerra . Gli altri dovevano avere le tessere del pane o essere iscritti al partito per ricevere alimenti razionati."
dal Catalogo
Mio padre fu fatto prigioniero...
"in Germania dove lo mandavano nelle città Tedesche a raccogliere i morti dopo i bombardamenti Americani. Nei campi di prigionia sopravviveva mangiando le bucce delle patate; liberato dai Russi è tornato a casa non ha più mangiato patate."
"Aveva 18 anni e già aveva i miei due fratelli, mentre era prigioniero mangiava sassolini per riempirsi lo stomaco."
"In India e le lettere che mandava in famiglia era tutte sottoposte a censura, doveva stare attento a cosa scriveva se voleva che le sue parole raggiungessero i suoi cari."
La vita al fronte
La vita al fronte