Castello di Pizzo

a cura di Dalila Segoni, Veronica Santoni, pubblicato il 11/05/2022

De Tullio, G., Pizzo - Castello Murat, luogo della fucilazione di Gioacchino Murat, 1876-1900, albumina, MPI6104565 Fondo MPI, Archivi Fotografici ICCD
De Tullio, G., Pizzo - Castello Murat, luogo della fucilazione di Gioacchino Murat, 1876-1900, albumina, MPI6104565

dal Catalogo

La splendida cittadina di Pizzo gode di un panorama stupefacente: si erge, infatti, sulla scogliera affacciata sul Golfo di Sant’Eufemia. Anche dal Castello di Pizzo – rinominato Castello Murat – è possibile godere di una vista impagabile; qui dove gli avvenimenti storici ancora riecheggiano nelle sale dell’antica costruzione.

 

Il castello ha origini antiche. La Torre Mastia fu edificata nel 1300 e può essere considerata il nucleo più antico della fortezza: il suo scopo era quello di avvistare l’avanzamento dei nemici, che in quel periodo erano soprattutto saraceni dediti a devastazioni e scorrerie.

Nonostante i successivi ampliamenti e fortificazioni del periodo aragonese, solamente nel 1480 con Ferdinando I di Napoli (1424-1494) si iniziò la costruzione delle mura e di altri edifici difensivi. Il castello non venne mai utilizzato come residenza nobiliare, ma solo come prigione o fortificazione militare.

 

La storia di questo castello s’intreccia con quella di Gioacchino Murat (1767-1815) che fu un sostenitore di Napoleone, tanto da sposare la sorella dell’imperatore – Carolina – e a seguirlo nelle sue imprese. Nel 1808 Murat venne nominato re di Napoli da Napoleone e fu sempre particolarmente apprezzato dal popolo napoletano. Dopo la caduta di Napoleone, si rifugiò in Corsica per mettere la sua vita in salvo: proprio qui, organizzò una missione per riprendersi il Regno di Napoli ma venne catturato e fatto prigioniero sulle coste di Pizzo. Venne portato al Castello della cittadina e una commissione militare lo condannò ad essere fucilato. L’esecuzione avvenne il 13 ottobre del 1815. Ancora oggi vengono ricordate le ultime parole di Gioacchino Murat, che dipingono con estrema chiarezza la risolutezza dell’uomo: «Risparmiate il mio volto, mirate al cuore, fuoco!»

De Tullio, G., Pizzo - Castello Murat, veduta da sud-ovest, 1876-1900, albumina, MPI6104561 Fondo MPI, Archivi Fotografici ICCD
De Tullio, G., Pizzo - Castello Murat, veduta da sud-ovest, 1876-1900, albumina, MPI6104561

De Tullio, G., Pizzo - Castello Murat, veduta da est, 1876-1900, albumina, MPI6104564 Fondo MPI, Archivi Fotografici ICCD
De Tullio, G., Pizzo - Castello Murat, veduta da est, 1876-1900, albumina, MPI6104564

De Tullio, G., Pizzo - Castello Murat, veduta da nord-est, 1876-1900, albumina, MPI6104562 Fondo MPI, Archivi Fotografici ICCD
De Tullio, G., Pizzo - Castello Murat, veduta da nord-est, 1876-1900, albumina, MPI6104562

Belsito, Castello di Pizzo Calabro, 2006, fotografia digitale Belsito, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons
Belsito, Castello di Pizzo Calabro, 2006, fotografia digitale

Settimio Martire, Particolare targa, Castello Murat, 2014, fotografia digitale Settimio Martire, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons
Settimio Martire, Particolare targa, Castello Murat, 2014, fotografia digitale

Settimio Martire, Ingresso castello Murat, 2014, fotografia digitale Settimio Martire, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons
Settimio Martire, Ingresso castello Murat, 2014, fotografia digitale